«Siamo assolutamente sicuri che la riqualificazione del manto stradale possa essere eseguita in maniera efficace senza abbattere gli alberi che non solo sono sani e centenari ma contribuiscono a rendere quel tratto di via Savi più vivibile per residenti ed attività commerciali».
Questa è una frazione della lettera aperta che l’associazione DARSI per la Darsena, nella giornata di ieri, ha inviato all’ufficio del sindaco e a vari enti pubblici cittadini per opporsi all’abbattimento dei pini in via Paolo Savi, nel tratto compreso tra via Menin e via dei Pescatori.
Il comunicato fa riferimento ad un articolo comparso sul quotidiano La Nazione, in data 6 agosto 2024, nel quale si parlava dell’annuncio di lavori di riqualificazione di via Savi previsti per settembre. L’articolo menzionava una relazione dell’agronomo Giovanni Ricottone dalla quale emergerebbe che «tutte le piante (di via Savi, ndr) risultano in una classe di cedimento per lo più elevata o estrema, e solo in pochi casi moderata». Dalla relazione emergerebbe, inoltre, che «l’impatto dell’intervento e la vicinanza degli alberi agli edifici non permettono di intervenire con la prescrizione di interventi conservativi».
Di tutt’altro parere è il DARSI, che condivide la necessità di una messa in sicurezza di quel tratto di carreggiata, profondamente dissestato a causa delle radici dei pini in questione, ma si oppone all’abbattimento degli stessi, ritenendo che ci siano soluzioni alternative.
«Un agronomo informato sul progetto – fa sapere l’associazione – ci ha confermato che solo facendo prove di trazione prima e dopo i tagli radicali per una nuova asfaltatura si può stabilire la reale pericolosità degli alberi». A titolo esemplificativo è stato menzionato il progetto di riqualificazione di Piazza Viani, i cui lavori sono ancora in corso: «la pavimentazione era da rifare perché dissestata per la stessa motivazione di cui sopra (le radici degli alberi, ndr) e avendo le prove di trazione verificato la non pericolosità dei pini esistenti, dopo il taglio radicale, li hanno potuti mantenere tutti».
«Siamo ovviamente favorevoli ad interventi di miglioramento del decoro urbano – prosegue la lettera - e soprattutto la messa in sicurezza per quel tratto di Via Paolo Savi, ma siamo contrari alla facilità con cui si parla di abbattimento di piante sane, che sono per altro carattere identitario del quartiere. Gli alberi apportano benefici ambientali in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico, schermatura del rumore e del riscaldamento e determinano lo stato di benessere di una città. La Darsena si identifica anche nel suo corredo paesaggistico di pini».
Nella già citata relazione dell’agronomo Ricottone, si consiglierebbe «la sostituzione dei pini con piante di oleandro, in quanto già presenti nel tratto stradale lato monti della via Sava, al fine di proseguire la continuità del filare». A tal proposito, il DARSI fa sapere che «la sostituzione dei pini con piante di oleandro non è in linea con la conservazione del paesaggio», facendo riferimento alla sentenza n. 9178 dell’ottobre del 2022 del Consiglio di Stato, nella quale il tribunale avrebbe sentenziato «l’impossibilità di sostituire gli alberi con arbusti molto più piccoli».
«Noi come DARSI – chiude la lettera – a nome di cittadini che vivono e lavorano in quel quartiere non possiamo che opporci. Richiediamo pertanto che venga fornita alla cittadinanza documentazione sulla stabilità degli alberi del tratto di Paolo Savi che va da via Menin e via dei Pescatori e copia del permesso di abbattimento degli stessi alberi sottoscritto dalla soprintendenza (l’area interessata è soggetta a vincolo paesaggistico».
