La giunta Barsotti, riguardo la truffa subita, continua a diramare comunicati sempre più imbarazzanti e questi comunicati se vagliati da una attenta lettura servono solo a peggiorare ogni giorno la posizione di questa amministrazione! Esordiscono, così, in una nota i consiglieri comunali di opposizione a Massarosa Marzia Lucchesi, Pietro Bertolaccini (civica Per Massarosa/FI), Nicola Morelli, Pietro Cima (Lega), Michela Dell'Innocenti (FdI) e Alberto Coluccini (civica Coluccini).
Siamo passati dall' “abbiamo operato bene”, con il risultato che 120 mila euro sono svaniti nel nulla - incalza la minoranza consiliare - all' “abbiamo rispettato tutte le regole” con il risultato che le regole che si sono dati non garantiscono nulla! Alla fine, dichiarano impavidi che già mesi addietro avevano ricevuto dalla ditta una mail in cui si comunicava al comune che l'iban sarebbe cambiato e che per questo “largo anticipo” nella comunicazione non potevano avere sospetti! In pratica hanno avuto mesi per controllare un iban fasullo ma non lo hanno fatto, perché il truffatore è stato talmente gentile nell'averli avvisati con
largo anticipo, che loro non potevano prevedere l' inganno!!! Un ladro gentiluomo, non c'è che dire! Tutto questo accade mentre l’assessore al bilancio Del Soldato che si è dileguato e a oggi non riesce ad assumersi la minima responsabilità è scomparso dalla scena del crimine.
A fronte di tutto questo - conclude il documento - la situazione si sta aggravando ancora di più se teniamo conto del fatto che la nostra richiesta, come consiglieri comunali, del fascicolo contenente la documentazione di tutta questa vicenda, non è stata ancora evasa pur essendo chiaramente disponibile. Pubblicamente ci dicono che la vicenda avrebbe avuto bisogno di discrezione visto che ci sono indagini in corso, poi quotidianamente il sindaco racconta qualcosa di nuovo ai giornali, badate bene ai giornali, non a noi Consiglieri che invece avremmo diritto di sapere. Questo altri non è che un manifesto, disperato e maldestro tentativo di non voler affrontare eticamente le proprie responsabilità politico-amministrative.