Ecco la tassa dedicata ai Vegani | Gli altri non la pagano ma loro si: l’unica alternativa è tornare alla carne

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Italia impone tassa ai vegani - lagazzettadiviareggio.it (Foto pexels)

Coloro che hanno scelto di nutrirsi solo con alimenti di origine vegetale hanno fatto una scelta sostenibile, ma la legge li vuole “punire”.

Chi ha adottato uno stile di vita vegano, ha scelto di nutrirsi e portare in tavola solo alimenti di origine vegetale che hanno un impatto minore sulla natura e l’ambiente.

In un’epoca in cui si parla sempre più spesso di proteggere il clima e la biodiversità, sono tanti coloro che scelgono di dare il loro contributo con un’alimentazione che esclude carne, pesce, uova e formaggi.

A chi ha fatto determinate scelte di vita, però, lo Stato italiano ha deciso di non andare incontro ma di apporre un’ulteriore tassa.

In questo modo si viene a creare una sostanziale differenza tra il trattamento riservato ai vegani in Europa e in Italia: vediamo tutto nel dettaglio.

Italia ed Europa: netto divario

Il report commissionato dalla Comunità europea, il MeatAtlas2021, sottolinea come sia importante ridurre significativamente il consumo di cibi di origine animale per proteggere il clima e la biodiversità. Le grandi aziende produttrici di carne e latte, “producono più emissioni all’anno dei grandi produttori di petrolio” e “più emissioni di gas serra di Germania, Gran Bretagna o Francia”.

In considerazione di questi dati, tutti gli Stati dovrebbero promuovere una cultura ed un’etica volta ad incentivare il consumo di cibi vegani, ma in Italia il regime fiscale sembra voler dare una mano soprattutto agli alimenti di origine animale. La scelta compiuta dai nostri governi, infatti, testimonia un sostanziale disinteresse nei confronti dell’ambiente con l’applicazione di una tassa che è considerata la più alta di tutta Europa.

Questo latte è considerato bene di lusso - lagazzettadiviareggio.it - 20250408
Questo latte è considerato bene di lusso – lagazzettadiviareggio.it (Foto pexels)

La tassa che l’Italia impone ai vegani

I vegani, poiché prediligono alimenti di origine vegetale, portano in tavola anche il latte che più si addice al loro regime dietetico. In Italia, però, il latte vegetale viene considerato un bene di lusso e, quindi, viene applicata un’iva pari al 22 per cento, mentre quello vaccino è classificato come bene di prima necessità ed ha un’iva pari solo al quattro per cento.

La tassa maggiorata che l’Italia ha imposto sul latte vegetale la rende una dei Paesi meno avanzati d’Europa, dove entrambe le tipologie di bevanda hanno la stessa iva e vengono considerate alla pari. Il latte vegetale venduto nel nostro Paese costa il 450% in più delle altre nazioni della Comunità Europea. Solo nel 2018 la senatrice Paola Taverna (M5S) aveva provato a introdurre un disegno di legge per ridurre l’Iva sui latti vegetali al 5%, ma il provvedimento non fu mai approvato.