Pensioni, a marzo la sorpresa orrenda per tutti gli anziani: vi levano questa cifra sul cedolino | Ecco quanto vi arriverà
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Pensioni più basse a marzo 2025 - lagazzettadiviareggio.it
Al contrario di quanto annunciato, marzo si prospetta un mese non proprio fruttuoso per moltissimi pensionati a causa delle trattenute.
Sono giorni che aprendo la sezione notizie, appaiono articoli che narrano di un ipotetico aumento delle pensioni di marzo. Secondo quanto riportato da diversi giornali online, cedolino di marzo 2025 si adeguerà alla Legge di Bilancio, prevedendo dunque aumenti e arretrati per le pensioni. E fin qui, non c’è nulla di errato.
Si tratta di circa 13,27 € in più al mese per chi percepisce l’assegno minimo e un leggero incremento del 0,8% anche per chi percepisce fino a 2.394,44 € lordi. Una magra consolazione da 0,72% a 0,60€ per le pensioni più alte.
Si tratta di adeguamenti necessari per far fronte all’aumento del costo della vita, che però dovranno scornarsi con altre realtà, che prendono il nome di ‘trattenute fiscali sulle addizioni comunali e regionali’. E qui il quadro si fa più complesso, nonché meno florido.
Trattenute fiscali sulle pensioni di marzo: cosa sono
Le trattenute fiscali che incidono sulle pensioni di marzo sono principalmente le addizionali regionali e comunali, ovvero imposte che i pensionati devono versare in base al proprio reddito e alla residenza. A differenza dell’Irpef, che viene trattenuta mensilmente, le addizionali vengono applicate in modo diverso: le regionali sono suddivise in rate da gennaio a novembre, mentre le comunali prevedono un sistema a due fasi.
A marzo scatta la trattenuta dell’acconto pari al 30% dell’importo totale dovuto, mentre il saldo sarà trattenuto da gennaio a novembre dell’anno successivo. Il risultato? Molti pensionati, ricchi di aspettative, vedranno il proprio assegno decurtato invece che aumentato.
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Chi colpiranno le trattenute fiscali e perché il cedolino di febbraio era diverso
A essere penalizzati saranno soprattutto i pensionati con redditi medi e medio-bassi, perché le addizionali si calcolano in base agli scaglioni Irpef. Chi percepisce pensioni più alte, invece, potrebbe subire un impatto minore, in quanto le trattenute sono proporzionali al reddito.
A febbraio, poi, le pensioni erano più alte perché mancava l’acconto delle addizionali comunali e le trattenute Irpef erano già state applicate nei mesi precedenti. A marzo, invece, si accumulano sia la trattenuta per le addizionali regionali sia il primo acconto di quelle comunali. Questo porterà molti pensionati a percepire meno soldi rispetto al mese precedente. A Roma, per esempio, queste trattenute raggiungeranno circa 58€, su una pensione lorda di 1.500€. Di preciso, l’addizionale comunale di marzo sarà del 0,9%.
L’unico lato positivo è che, una volta superato marzo, l’importo della pensione potrebbe tornare a salire. Chi ha diritto agli aumenti previsti dalla Legge di Bilancio potrebbe vederli concretizzarsi realmente solo nel cedolino di aprile, quando le trattenute avranno già assorbito la loro parte e non ci saranno ulteriori sorprese fiscali. Infine, è bene ricordare che la riforma dell’Irpef per il secondo scaglione arriverà solo in estate, dove si ipotizza un aumento, ma nulla ancora è certo.