Posto di blocco, non dire mai queste frasi: 6 mesi di reclusione immediata | Ci cascano tutti
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Posto di blocco: quando tacere è la miglior cosa da fare - lagazzettadiviareggio.it
Che si tratti di un posto di blocco o di un semplice controllo, ci sono frasi che è meglio evitare per non rischiare la reclusione.
I posti di blocco mettono sempre un po’ di ansia ai conducenti, anche a chi ha la coscienza pulita e i documenti in regola. Eppure, proprio quell’agitazione può diventare il fattore scatenante di qualcosa di ben più grave di una semplice multa.
Di norma, un controllo stradale dura pochi minuti: se non emergono irregolarità, una volta verificati i documenti, il conducente può ripartire. Ma c’è una differenza tra posto di blocco e posto di controllo: nel primo, tutti i veicoli su una determinata tratta vengono fermati; nel secondo, invece, i controlli avvengono a campione.
Evitare un posto di blocco può avere conseguenze molto serie, mentre proseguire a un posto di controllo potrebbe essere considerato una semplice svista—almeno finché non si accelera per scappare, perché in quel caso il discorso cambia drasticamente. Ecco perché è fondamentale sapere come comportarsi e, soprattutto, quali frasi evitare per non rischiare un’accusa che potrebbe portare alla reclusione immediata.
Posto di blocco: cosa non fare mai durante i controlli
Come accennato, agitarsi durante un posto di blocco o un controllo è assolutamente normale. Tuttavia, è fondamentale mantenere la calma ed evitare comportamenti o dichiarazioni che potrebbero ritorcersi contro di noi. In particolare, nei posti di controllo può capitare di sentirsi in difetto senza motivo e di parlare ancor prima che l’autorità faccia domande. Questo, però, è un errore per diversi motivi.
Innanzitutto, non è detto che sia stata commessa un’infrazione e, anche qualora fosse successo, il conducente non è obbligato ad autodenunciarsi. Il nostro ordinamento, infatti, tutela il diritto a non auto-incriminarsi (principio del nemo tenetur se detegere). Allo stesso tempo, però, nessuno può ostacolare il lavoro delle Forze dell’Ordine.
Per questo, la cosa migliore da fare è ascoltare con attenzione e seguire le indicazioni senza cercare di persuadere l’autorità. Ed è qui che entrano in gioco alcune frasi che sarebbe meglio evitare: pronunciarle potrebbe costare fino a sei mesi di reclusione.
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Cosa non dire mai ad un posto di blocco
Sapere come comportarsi a un posto di blocco è essenziale, ma lo è altrettanto evitare atteggiamenti sbagliati. Non ci sono frasi impostate da non dire, bensì un concetto più ampio: non rispondere in modo aggressivo, ma anche esageratamente accondiscendente.
Uno degli errori più comuni è lasciarsi andare a commenti fuori luogo o insulti verso gli agenti. Qui si rischia grosso, perché l’oltraggio a pubblico ufficiale – previsto dall’articolo 341-bis del Codice Penale – scatta quando si offende un agente mentre sta svolgendo il proprio lavoro. Anche un insulto urlato dal finestrino può bastare per finire nei guai, con una condanna da 6 mesi che può arrivare fino a 3 anni di reclusione.