“Prendete gli autobus non sapete più guidare”: addio patente agli anziani | Superata questa età la devi riconsegnare

Anziano alla guida

Addio patente agli anziani - lagazzettadiviareggio.it

Patente a rischio superata una certa età: il governo invita gli anziani a prendere l’autobus, ma non sembra una scelta.

Da anni si parla della possibilità di introdurre un limite di età per la patente. Una discussione che non accenna a placarsi, ma che fino ad oggi non aveva portato a misure davvero drastiche, principalmente per non limitare la libertà di scegliere autonomamente come muoversi. Ma cosa è cambiato?

Nonostante i dati sugli incidenti stradali non evidenzino una prevalenza di conducenti anziani al volante, i problemi maggiori rimangono quelli legati all’assunzione di alcol e droghe, che non fanno distinzione di età. Eppure, la guida oltre una certa età continua a essere vista da molti come una pratica troppo rischiosa, che merita un approfondimento maggiore.

Addio patente dopo gli 80 anni: qualcuno ha trovato una soluzione

Correva l’anno 2014 quando, la sicurezza stradale e le preoccupazioni legate alle capacità psicofisiche degli anziani al volante portano alla proposta di Mario Valducci, ex presidente della commissione Trasporti. L’obiettivo era ridurre i rischi di incidenti causati dalla guida in età avanzata, poiché con l’età i riflessi, la vista e le capacità cognitive tendono a deteriorarsi, compromettendo la sicurezza al volante.

La proposta prevedeva che, al raggiungimento di una certa età (80/85 anni), la patente non venisse più rinnovata. Sebbene il progetto avesse il bene della sicurezza, venne bocciato per il timore che fosse percepito come un attacco alla libertà di scegliere. E oggi, più di dieci anni dopo, la questione è ancora attuale. Ma c’è chi ha trovato una soluzione diversa.

anziano alla guida
Patente dopo gli 80 anni: cosa sta succedendo – lagazzettadiviareggio.it

Gli incentivi per gli anziani che rinunciano alla patente

Come noto, dopo gli 80 anni, il rinnovo della patente diventa più complicato, con visite mediche approfondite ogni due anni per verificare le condizioni psicofisiche del conducente. Tuttavia, questo non sembra bastare per placare le proposte.

Ma qualcuno sembra aver trovato una soluzione: se non si può vietare la libertà, si può indurre a cambiare rotta. Questo è il caso del governo giapponese, che ha scelto di non vietare direttamente la patente agli anziani, ma di incentivare il ritiro volontario con una proposta che offre vantaggi concreti: gli anziani che decidono di rinunciare alla patente possono usufruire di sconti sui trasporti pubblici, come treni e autobus, per continuare a muoversi senza dover necessariamente guidare.

Questo approccio permette di evitare il blocco diretto della patente, mantenendo l’autonomia di scelta, ma allo stesso tempo offrendo vantaggi economici  nell’utilizzo di mezzi pubblici. Ma non solo: il Giappone ha lanciato una serie di campagne di sensibilizzazione, per ‘educare’ gli anziani sui rischi legati alla guida in età avanzata, senza forzature o imposizioni, ma con il fine di promuovere una maggiore consapevolezza dei pericoli. C’è solo un punto che merita di precisazione: in Giappone, i mezzi pubblici offrono servizi decisamente efficienti.