“Ecco la nuova valuta italiana”: saluta le vecchie banconote colorate | De questa data paghi solo così
L’Italia è stata investita dalla nuova rivoluzione monetaria: ecco perché verrà detto addio alle vecchie banconote e quali saranno le nuove monete mondiali che circoleranno anche nel nostro Paese.
Non tutti sanno che lo scorso 24 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo di adeguamento alla normativa europea MiCA (Markets in Crypto-Assets) e ha dato il via ad un cambiamento significativo nel panorama finanziario nazionale.
Il provvedimento stabilisce nuove regole per le cripto-attività, con particolare attenzione ai token di moneta elettronica e agli stablecoin. A garantire il rispetto delle norme di trasparenze e sicurezza stabilite dal MiCA sarà la Banca d’Italia.
Il decreto non solo introduce una regolamentazione più stringente per il settore delle criptovalute, ma ridefinisce anche le dinamiche di controllo e gestione della moneta nel Paese.
Con l’introduzione di queste nuove misure ci si apre ad una transizione graduale che vedrà l’Italia abbandonare progressivamente le tradizionali banconote colorare a favore di strumenti digitali regolamentati e sicuri.
Criptovalute: quale sarà il ruolo della Banca d’Italia nella gestione della moneta digitale
Una delle novità più importanti è il ruolo chiave della Banca d’Italia nella gestione delle cripto-attività. L’istituto centrale acquisisce il potere di autorizzare l’emissione, l’offerta pubblica e la negoziazione di token di moneta elettronica (EMT) e stablecoin (ART). Inoltre, sarà responsabile della valutazione dei white paper per gli strumenti finanziari digitali: le nuove valute dovranno rispondere a rigorosi standard di stabilità patrimoniale e sicurezza.
I compiti della Banca d’Italia non sono terminati: avrà anche l’autorità di vigilare sugli emittenti di stablecoin, assicurandosi che rispettino criteri di gestione prudente e protezione degli investitori. Dall’altra parte la Consob si occuperà della trasparenza delle operazioni e della tutela dei consumatori, evitando pratiche scorrette e abusi di mercato.
Le sanzioni previste per le cripto-attività non autorizzate
Il decreto prevede anche una serie di sanzioni severe per chi viola le disposizione del MiCA. Chiunque emetta stablecoin o fornisca servizi di cripto-attività senza le necessarie autorizzazioni potrà essere punito con pene detentive fino a quattro anni e multe che possono raggiungere i 15 milioni di euro. Le autorità di vigilanza potranno inoltre imporre sanzioni amministrative significative, calcolate in base al fatturato delle aziende coinvolte o al vantaggio economico ottenuto illegalmente.
Le misure di tutela sono orientate alla creazione di un mercato finanziario sicuro e regolamentato in cui investitori e consumatori siano protetti da eventuali rischi legati alla volatilita delle cripto-attività. Gli italiani si preparano, dunque, all’ingresso in un futuro in cui la moneta tradizionali cede il passo a soluzioni digitali innovative, ma sempre controllate dalle istituzioni.