Disastro Nestlé: ritirata dal mercato la barretta più amata dai bambini | Non potremo più mangiarla
Nestlé, dopo un’accurata analisi, ha deciso di ritirare dal mercato la nota barretta di cioccolata: domanda in calo e le ragioni potrebbero essere dietro al boicottaggio.
Nestlé è uno di quei marchi che tutti conoscono, nel bene e nel male. Dai prodotti iconici che riempiono gli scaffali dei supermercati alle polemiche che l’hanno accompagnata negli anni, questa multinazionale dell’industria alimentare ha costruito un impero che spazia dal cioccolato all’acqua in bottiglia, dai cibi per bambini al caffè.
Per alcuni, sinonimo di qualità; per altri, simbolo di controversie. Quelle accuse risuonano sempre nella mente di chi ha vissuto il marchio negli anni passati. Ad oggi, Nestlé ha deciso di ritirare un prodotto dai suoi scaffali a causa del calo di richiesta, ma il problema potrebbe non essere la barretta in sé, quanto l’etica dei suoi consumatori.
Nestlé: un colosso con una storia turbolenta
Tutto è iniziato nel 1866, quando Henri Nestlé sviluppò una farina lattea per neonati, rivoluzionando così l’alimentazione infantile. Da allora, l’azienda ha continuato ad espandersi, acquisendo marchi e diversificando il proprio catalogo fino a diventare il gigante che conosciamo oggi. Ma con grande potere arrivano anche grandi responsabilità, e Nestlé non è nuova a critiche e scandali.
Una delle vicende più discusse risale agli anni ’70, quando l’azienda venne accusata di promuovere in modo aggressivo il latte artificiale nei Paesi in via di sviluppo, spingendo le madri ad abbandonare l’allattamento al seno in contesti dove l’accesso all’acqua potabile era limitato, mettendo così a rischio la salute dei neonati. Il boicottaggio che ne seguì fu uno dei più lunghi della storia.
Oggi Nestlé cerca di ripulire la propria immagine con campagne di sostenibilità e marketing green, ma la recente decisione di ritirare dal mercato una particolare variante del KitKat ha acceso nuove domande.
Nestlé dice addio al KitKat vegano: calo di vendite o altro?
Il KitKat V, la versione vegana della celebre barretta, lanciata nel 2021 con grandi aspettative, esce di scena. Secondo l’azienda, la domanda globale non ha raggiunto livelli sostenibili, rendendo la produzione non più conveniente. Eppure, il contesto in cui avviene questa decisione lascia spazio a speculazioni: possibile che si tratti solo di numeri o c’è dell’altro?
Alcuni osservatori vedono nel boicottaggio contro Nestlé un possibile fattore chiave. Il marchio è finito nella lista delle multinazionali accusate di sostenere, direttamente o indirettamente, Israele nel conflitto con la Palestina. La notizia ha spinto molti consumatori a riconsiderare i propri acquisti.
Che sia una questione economica o politica, il ritiro del KitKat V rappresenta un passo indietro per il settore dei dolci plant-based. Nonostante il mercato vegano sia in crescita e il sapore fosse molto simile alla versione classica, Nestlé ha scelto di interromperne la produzione. Una decisione, questa, che lascia spazio a diverse interpretazioni.