Medico di famiglia, cambio di rotta immediato: il governo ha deciso ufficialmente | Tutti i pazienti devono adeguarsi
Per garantire un’organizzazione più efficiente del sistema sanitario il Governo ha deciso di intervenire: ecco cosa cambia per le visite con il medico di famiglia.
Il Governo italiano ha ufficialmente avviato un piano di riforma che coinvolge direttamente i medici di famiglia, con l’obiettivo dichiarato di migliorare l’accesso alle cure per tutti i cittadini.
La figura del medico di base, spesso considerata il primo punto di contatto tra il paziente e il sistema sanitario, si troverà a operare in un contesto radicalmente diverso.
Attualmente i medici di famiglia sono liberi professionisti convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) che possono gestire in autonomia il proprio studio, con un massimo di 1.800 pazienti assegnati.
Questo meccanismo è stato spesso criticato perché considerato inadeguato nel rispondere alle esigenze crescenti della popolazione, a causa di orari limitati e difficoltà di accesso alle visite.
Come cambia il rapporto tra pazienti e medico di famiglia: le nuove Case della Comunità
Uno dei cambiamenti principali che riguarderà il medico di famiglia è quello del luogo di lavoro: questi professionisti non saranno più vincolati alla gestione di studi privati, ma dovranno operare all’interno delle Case della Comunità. Si tratta di centri concepiti come poli sanitari territoriali che diventeranno un punto di riferimento unico per i cittadini per le cure primarie.
Secondo le linee guida che si stanno vagliando, i medici già attivi sui vari territori potranno scegliere se continuare come liberi professionisti oppure aderire al nuovo modello, che prevede un impegno orario settimanale garantito presso le strutture comunitarie. Per i nuovi medici, invece, il percorso professionale sarà vincolato al contratto diretto con il SSN. In questo modo si vogliono ridurre le liste d’attesa e migliorare la qualità del servizio offerto.
Tempi d’attesa ridotti e migliori prestazioni sanitarie: gli obiettivi della riforma
Le novità puntano al miglioramento dell’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale, ma richiedono ai pazienti di adattarsi a un modello più centralizzato. L’accesso alle cure sarà gestito attraverso una rete più strutturata, ma resta da capire se queste modifiche porteranno davvero a una maggiore rapidità e qualità delle prestazioni sanitarie, caratteristiche richieste a gran voce dai cittadini di tutta Italia.
Diverse fonti autorevoli hanno già ipotizzato che tutti questi cambiamenti genereranno molta confusione, sia tra i cittadini che tra i professionisti del settore. Al momento la riforma è ancora in fase di definizione, ma le basi per una vera e propria rivoluzione della Sanità Italiana sono state gettate e l’intenzione è quella di compiere questo progetto il prima possibile.