Detrazioni, il bonus distrugge tutto: perdi 2000€ ogni anno | Trucco all’Italiana

Soldi in euro

Soldi in euro- Foto di Willfried Wende da Pixabay- LaGazzettadiViareggio.it

Soldi in euro
Soldi in euro- Foto di Willfried Wende da Pixabay- LaGazzettadiViareggio.it

Cosa cambia davvero con le nuove detrazioni fiscali: ecco perché e in che modo le nuove regole sembrano penalizzare chi ha redditi medio-alti e il metodo di calcolo delle detrazioni a partire dal 2025.

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, molte delle agevolazioni fiscali inerenti alle abitazioni subiscono un significativo ridimensionamento, con ricadute a cascata sugli altri settori della vita.

Le modifiche che sono già attive dal 1° gennaio 2025 colpiscono principalmente i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro: in questi casi la detrazione al 50% per le spese di ristrutturazione della prima casa rimane invariata, ma solo a determinate condizioni.

Per le seconde case, invece, la percentuale scende al 36% ed è prevista l’ulteriore riduzione al 30% nel biennio 2026-2027. Ma le nuove regole non si limitano agli aggiornamenti fiscali sulla ristrutturazione della casa.

Sono stati aggiunti anche tetti alle spese detraibili, calcolati in base a specifici parametri reddituali e al numero di figli a carico: questo sistema potrebbe portare i contribuenti a perdere fino a 2.000 euro annui.

Come si calcolano le nuove detrazioni: limiti e coefficienti

Cosa dice la nuova Legge di Bilancio? Per quanto riguarda le detrazioni si stabilisce che per i redditi superiori a 75.000 euro, le spese detraibili si basano su un importo massimo legato a un coefficiente variabile. Facendo un esempio pratico, se pensiamo ad un contribuente con un reddito di 77.000 euro senza figli quest’ultimo può portare in detrazione solo 7.000 euro, anche se la spesa totale agevolabile sarebbe stata di 96.000 euro.

Questi sono i coefficienti previsti dalla normativa dipendono dal numero di figli fiscalmente a carico:

  • 0,50: nessun figlio;
  • 0,70: un figlio;
  • 0,85: due figli;
  • 1,00: più di due figli o almeno un figlio con disabilità riconosciuta.

Di fronte ad un reddito di 80.000 euro e nessun figlio, la detrazione massima annua per ristrutturazioni sarà limitata a 7.000 euro. In questo caso non si riduce solo il beneficio previsto per le detrazioni, ma vengono limitate anche le altre spese detraibili che hanno a che fare con la scuola o con gli interessi sul mutuo.

Detrazioni fiscali
Detrazioni fiscali- Foto di Steve Buissinne da Pixabay- LaGazzettadiViareggio.it

Le categorie penalizzate dalle nuove detrazioni: si perdono 2.000 euro all’anno

Le nuove regole complicano ulteriormente l’accesso ai bonus edili, che sono già soggetti a frequenti modifiche normative. Ad esempio, chi intende ristrutturare una prima casa con un reddito di 85.000 euro potrebbe non riuscire a recuperare il 50% della spesa totale: si stima una perdita di circa 2.000 euro all’anno rispetto al sistema precedente.

La situazione peggiora per chi ha redditi superiori a 100.000 euro: in questo caso, l’importo base detraibile scende a 8.000 euro, con una conseguente riduzione drastica dei benefici fiscali. Il nuovo quadro fiscale che emerge è penalizzante soprattutto per le famiglie senza figli o con un numero limitato di persone fiscalmente a carico.