Imu, addio tassa sulle seconde case; non devi tirare fuori un solo euro se sei in lista | Controlla subito
Chiunque rientri nella lista ei proprietari di seconde case non dovrà pagare l’Imu per sempre: controlla i requisiti.
Parlare di casa è come aprire un capitolo di emozioni: non è solo un tetto sopra la testa, ma il luogo dove crescono i ricordi, si stringono legami e ci si rifugia dai ritmi frenetici del mondo.
Ma insieme alla gioia di possedere una casa arriva anche il rovescio della medaglia: le spese e, soprattutto, le tasse. Tra queste, l’Imu è una delle più temute, soprattutto per chi possiede una seconda abitazione.
Eppure, non tutto è perduto. Esistono casi specifici in cui è possibile risparmiare sull’Imu, anche per la seconda casa. Vediamo insieme quando si può beneficiare dell’esenzione e come funzionano le regole aggiornate.
Addio IMU per questi proprietari
Partiamo dalla buona notizia, nonché la più nota: se possedete una sola casa e questa rappresenta la vostra abitazione principale, l’Imu non si paga. Per abitazione principale si intende quella dove risiedete e dimorate abitualmente, ovvero quella registrata come residenza anagrafica.
Attenzione però: se la casa rientra nelle categorie catastali considerate di lusso (A/1, A/8 e A/9), l’esenzione non si applica, e in questo caso l’Imu è dovuta.
Una curiosità interessante riguarda le coppie sposate o unite civilmente che vivono in abitazioni diverse: entrambe possono ottenere l’esenzione sull’Imu, ma solo se ciascuno ha la propria residenza anagrafica nella rispettiva abitazione principale. Questa disposizione è stata confermata dalla Corte di Cassazione per garantire un trattamento equo. Tuttavia, questo non è l’unico caso.
La seconda casa: quando si paga l’Imu e quando no
Passiamo ora al punto dolente: l’Imu sulla seconda casa. Di norma, per la seconda abitazione l’imposta è sempre dovuta, indipendentemente dall’uso che se ne fa. Questo significa che anche una casa vuota o usata solo per le vacanze è soggetta al pagamento. Ma ci sono delle eccezioni che possono portare a un’esenzione totale o parziale:
- Coniugi con residenze separate per motivi validi: come accennato, se una coppia ha esigenze particolari (ad esempio, per lavoro o salute) che la portano a risiedere in due abitazioni diverse, entrambe possono essere considerate abitazioni principali, a patto che ogni coniuge abbia la residenza anagrafica nella rispettiva casa.
- Immobili concessi in comodato d’uso gratuito a parenti stretti: se la seconda casa è data in comodato d’uso a figli o genitori, può essere applicata una riduzione del 50% sull’Imu. Per beneficiare di questa agevolazione, è necessario che il proprietario risieda nello stesso Comune e che l’uso dell’immobile sia registrato ufficialmente.
- Immobili situati in zone terremotate: le case inagibili o danneggiate da eventi sismici possono essere esentate dall’Imu, purché venga dimostrato lo stato di inagibilità.
- Case storiche o vincolate: anche per immobili di interesse storico o artistico, l’Imu può essere ridotta. Come sempre è necessario verificare i requisiti specifici.
Peer usufruire delle agevolazioni sull’Imu è fondamentale conoscere le normative locali: ogni Comune può infatti stabilire regolamenti specifici. Dopo questo passaggio, è necessario presentare la documentazione necessaria: spesso è richiesto un modulo di autocertificazione o la registrazione di contratti, come nel caso del comodato d’uso gratuito. Infine, ma da non dare per scontato, è importante che la casa sia correttamente registrata e che la residenza anagrafica sia aggiornata. Se si soddisfano tutti i requisiti, l’esenzione o la riduzione è dovuta per legge.