“Ha portato i libri in tribunale”: l’azienda super italiana di moto ha chiuso definitivamente | Non le vedremo più sfrecciare

Moto da corsa

La chiusura dell'azienda motociclistica Made in Italy - lagazzettadiviareggio.it

La nota azienda ha dovuto dichiarare fallimento dopo 5 anni di crisi: la situazione economica non le ha lasciato scampo.

Il mondo delle moto ha attraversato un’evoluzione straordinaria negli ultimi decenni. Da mezzo di trasporto per pochi a simbolo di libertà e velocità, oggi rappresenta un settore che non smette di crescere. Design accattivanti, motori sempre più potenti e tecnologie all’avanguardia hanno trasformato le due ruote in protagoniste delle strade di tutto il mondo.

In Italia, patria di marchi iconici, le moto non sono solo un mezzo, ma un vero e proprio stile di vita. Il mercato ha saputo innovarsi, adattandosi ai tempi e rimanendo un punto fermo del Made in Italy, simbolo di eccellenza riconosciuta a livello globale. Eppure, nonostante i successi, non tutte le storie hanno un lieto fine.

Le moto sono diventate un’esperienza, una passione capace di attraversare le generazioni. Ma dietro l’entusiasmo e la velocità si nascondono anche progetti che non sono riusciti a reggere le sfide di un mercato sempre più competitivo.

Il fallimento di un progetto durato oltre un decennio

Negli ultimi anni, l’industria motociclistica ha puntato sempre di più sull’elettrico. Una scelta spinta dalla necessità di coniugare prestazioni e sostenibilità, rispondendo alle crescenti esigenze di un pubblico attento all’ambiente. Tra i pionieri di questo settore in Italia, alcuni hanno tentato di rivoluzionare il concetto di moto, investendo su modelli a emissioni zero.

Tuttavia, il mercato dell’elettrico è ancora acerbo e non sempre i numeri hanno premiato chi ha osato. Progetti ambiziosi, nati con grande entusiasmo, si sono scontrati con difficoltà economiche e una concorrenza spietata, fatta di grandi marchi già consolidati. Una sfida che per qualcuno si è rivelata insormontabile.

Tra queste realtà, una delle prime aziende italiane del settore elettrico si è trovata costretta a chiudere, segnando la fine di un capitolo importante per il panorama delle due ruote.

Moto elettrica 'energica'
Moto elettrica (credit: Energicamotor.com) – lagazzettadiviareggio.it

La fine di un sogno italiano

Fondata nel 2014 a Modena, Energica Motor Company era nata con un obiettivo ambizioso: rivoluzionare il mondo delle moto con modelli completamente elettrici. Fin dai suoi esordi, l’azienda si era distinta per innovazione e visione futuristica, attirando l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori.

Nonostante i buoni propositi, Energica ha recentemente dichiarato il fallimento, portando i libri in tribunale. “Non è stato possibile proseguire con il nostro progetto, nonostante l’impegno e la passione che abbiamo investito”, ha spiegato l’amministratore. Le difficoltà economiche e la crescente pressione di un mercato sempre più competitivo hanno spento definitivamente il sogno dell’azienda.

Negli ultimi 5 anni il titolo ha perso quasi completamente il proprio valore, complice anche la crisi dei titoli tecnologici e della mobilità elettrica in Europa. Le prime difficoltà erano emerse già nel 2022, nonostante più di mille ordini raccolti e un fatturato di 13 milioni di euro (+200% sul 2021). I dipendenti all’epoca erano 150.