Spumante, lo studio analizza bottiglie per le feste del 2024: ecco come stanno le cose

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Spumante che contiene pesticidi - lagazzettadiviareggio.it

Una recente analisi ha puntato i riflettori su diverse bottiglie di spumante, svelando quali contengano più residui di pesticidi. 

In pieno clima di feste, lo spumante si conferma il protagonista indiscusso delle nostre tavole, soprattutto per accompagnare il brindisi di fine anno. Ma mentre scegliamo con cura la bottiglia ideale tra gli scaffali di supermercati ed enoteche, un’indagine condotta da Il Salvagente invita a riflettere. I risultati del test, che ha analizzato diverse etichette per verificare la presenza di pesticidi, hanno sorpreso molti e, in alcuni casi, suscitato una certa preoccupazione.

Le analisi hanno rilevato residui di pesticidi nella quasi totalità delle bottiglie esaminate, ad eccezione di una sola che si è distinta per l’assenza di qualsiasi traccia. Tuttavia, come precisato dal Salvagente, tutte le bottiglie testate rispettano i limiti di legge: nessuna sostanza supera i livelli consentiti, rendendo i vini conformi alle normative vigenti. Questo, però, non elimina i dubbi, soprattutto per alcune etichette che presentano una concentrazione più elevata di residui rispetto alle altre.

I risultati delle analisi

Tra le bottiglie analizzate, quattro si sono classificate con i punteggi più bassi. Ad esempio, la Fontanafredda Vintage ha evidenziato livelli significativi di Metalaxyl, Dimethomorph e Fenhexamid, insieme a tracce di altre sostanze. Anche la Rosa Regale Banfi ha mostrato una composizione simile, mentre la Casaniere e la Sant’Orsola Liberty si sono distinte per la presenza di Flupyradifurone e altri pesticidi.

Questi residui, sebbene non vietati, aprono diverse domande sulla loro sicurezza a lungo termine. Il Metalaxyl, ad esempio, è un fungicida sistemico considerato mutageno e pericoloso per l’ambiente. Il Boscalid, della famiglia degli Sdhi, è stato associato a possibili rischi per chi soffre di Alzheimer o malattie respiratorie.

Altri fungicidi, come il Dimethomorph, seppur non cancerogeni, risultano dannosi per l’ecosistema, mentre il Fenhexamid può avere effetti duraturi sugli organismi acquatici. Il Flupyradifurone, infine, pur essendo una valida alternativa ai neonicotinoidi, compromette il comportamento delle api anche a basse concentrazioni. Ma perché i fungicidi sono così presenti nello spumante?

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Pesticidi nello spumante: il motivo

La risposta si trova nei cicli di coltivazione della vite, spesso soggetta a funghi come peronospora, oidio e botrite. Questi attacchi, aggravati da condizioni climatiche difficili, portano i viticoltori a utilizzare diversi prodotti per proteggere i raccolti. Tuttavia, c’è chi sospetta che l’uso combinato di pesticidi della stessa famiglia possa essere un escamotage per restare entro i limiti di legge stabiliti per ogni singola sostanza.

C’è comunque una nota rassicurante: il glifosato, noto erbicida e potenziale cancerogeno, non è stato rilevato in nessuna delle bottiglie analizzate. Un dato che offre un piccolo sollievo a chi cerca di coniugare il piacere di un brindisi con una maggiore attenzione alla salute.

Insomma, se qualità e gusto restano imprescindibili, è bene essere consapevoli anche di questi aspetti.