Pronto soccorso, arriva il servizio a pagamento: under 65 costretti a cacciare i soldi
Il servizio di cui abbiamo sempre usufruito gratuitamente subirà delle variazioni: tutte le novità del 2025.
Il tema della sanità italiana è un tasto dolente che da tempo attanaglia un po’ tutti. Questo vale sia per i cittadini che non riescono a ottenere le cure necessarie in tempi ragionevoli, sia gli stessi operatori sanitari, che si trovano in grave difficoltà a causa dell’aggressività dei pazienti.
L’Italia è dunque spezzata a metà, specialmente quando si parla di pronto soccorso: c’è chi sostiene che il sovraffollamento sia la causa di tutto, mentre altri ipotizzano che medici e infermieri scappino dal servizio pubblico per rifugiarsi nel privato, dove la situazione è più tranquilla e gli stipendi più alti.
Ed è qui che, sempre al pronto soccorso, i corridoi sono affollati e i pazienti non ricevono le cure nei tempi giusti. Tuttavia, c’è anche chi approfitta di un servizio relativamente gratuito e continua ad affollare le corsie per problemi che potrebbero essere evitati. La tematica è complessa, poiché vi sono innumerevoli variabili e cause ed effetti che si intrecciano. Tuttavia, ciò che ha suscitato scalpore in questi mesi è la notizia di un possibile pagamento per usufruire del pronto soccorso.
La tassa del pronto soccorso
Ad oggi, la situazione è rimasta invariata per diverso tempo, se non per qualche piccola variazione. Il pronto soccorso è un servizio gratuito, salvo il pagamento del ticket per i soggetti giovani e di mezza età che accedono in codice bianco e che non hanno un reddito inferiore alla soglia che consente l’esenzione.
Dopo i 65 anni, l’esenzione è automatica, senza bisogno di altri criteri, come la disabilità (che anch’essa dà diritto all’esenzione). Insomma, le variabili sono molteplici. Tuttavia, nell’ultimo periodo una notizia ha lasciato di stucco i cittadini: il pagamento obbligatorio del ticket per tutti coloro che non superano i 65 anni. Ma cosa c’è di vero? Facciamo chiarezza.
Ticket obbligatorio al pronto soccorso
In questi giorni, la questione del sovraffollamento nei pronto soccorsi italiani è stata ampiamente trattata dai media. Sebbene sia vero che si è parlato di rendere obbligatorio il pagamento del ticket anche per codici diversi dal bianco, questa proposta non è stata accolta. Pertanto, ad oggi e per tutto il 2025, pagheranno il ticket solo coloro che non superano i 65 anni, non hanno particolari condizioni fisiche o economiche e vengono dimessi dal pronto soccorso con codice bianco.
Tuttavia, c’è un altro lato della medaglia da considerare: visto l’alto numero di persone che accedono al pronto soccorso, non è raro che i medici decidano di dimettere il paziente con codice bianco. Questo può accadere perché esasperati dall’eccessivo carico di lavoro a cui sono sottoposti. Un po’ per protesta, un po’ per non fare sconti a chi si presenta con problemi considerati superflui. Quando c’è un problema in atto, tutte le possibili conseguenze vanno prese in considerazione.