2500€, Agenzia delle Entrate sta mandando la cartella a tutti | Se hai una macchina vedrai il postino fuori casa
In questi giorni moltissimi automobilisti stanno ricevendo una cartella esattoriale del valore di 2.500€: il motivo dietro a questa somma.
Dicembre è il mese in cui finalmente arriva la tanto attesa tredicesima, portando una boccata d’ossigeno nelle tasche di milioni di lavoratori e pensionati. Eppure, proprio quando il portafoglio sembra respirare, ecco che arrivano puntuali rate, bollette e imposte a bussare alla porta, ricordandoci che le spese non vanno mai in vacanza.
Questa volta, però, la sorpresa è ancora più amara: molti automobilisti stanno ricevendo una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate. L’importo? Fino a 2.500 euro, e il motivo? Le emissioni della propria auto.
La tassa di inquinamento
Come ormai noto, l’ecotassa, o ‘ecomalus’, è stata introdotta con la legge 145/2018 per scoraggiare l’acquisto di veicoli con elevate emissioni inquinanti e, al contempo, incentivare i consumatori a optare per auto più ecologiche e sostenibili. La cifra da versare non è trascurabile: parte da un minimo di 1.100 euro e può arrivare fino a 2.500 euro. L’importo esatto dipende dalla quantità di emissioni di CO2 prodotte dal veicolo.
La discriminante principale è semplice: maggiore è il livello di emissioni del veicolo, maggiore sarà l’importo da pagare. Per calcolare la tassa, ci si basa sulle informazioni riportate nella carta di circolazione del mezzo, dove sono indicate con precisione le emissioni di CO2.
Sebbene il pagaamento di questa tassa sia automatico, in alcune condizioni è possibile non ricevere il pagamento e ritrovrselo successivamente sotto forma di cartella esattoriale recapitata a casa propria.
Chi riceverà la cartella esattoriale da 2.500€
Dietro questa nuova stangata in arrivo dal valore di ben 2.500€ c’è un provvedimento ufficiale avviato dall’Agenzia delle Entrate, che in queste settimane sta inviando notifiche a tappeto a moltissimi cittadini.
Il destinatario? Chiunque, dopo marzo 2019, abbia acquistato un’auto usata ma immatricolata inizialmente all’estero. Se in quel momento non è stata pagata l’ecotassa, ora il conto è arrivato, accompagnato da interessi e sanzioni.
Questa tassa, spesso poco conosciuta, si applica anche retroattivamente. Chi non l’ha pagata al momento dell’immatricolazione dell’auto usata di provenienza estera è ora chiamato a mettersi in regola, e la cartella esattoriale notificata dall’Agenzia delle Entrate rappresenta un monito chiaro: non c’è più tempo per rimandare.
Il provvedimento non fa distinzioni tra auto nuove e usate: ciò che conta è che il veicolo sia stato immatricolato per la prima volta in un Paese straniero e che, al momento della reimmatricolazione in Italia, non sia stata rispettata la normativa sull’ecotassa. Anche chi ha acquistato un’auto di seconda mano potrebbe quindi trovarsi in difficoltà, magari senza nemmeno sapere di essere in difetto.
Secondo le fonti ufficiali, il provvedimento colpisce una vasta platea di contribuenti, e il pagamento richiesto nella cartella esattoriale deve essere effettuato entro i termini indicati. Chi non si adegua rischia di incorrere in sanzioni aggiuntive e interessi di mora, che possono far lievitare ulteriormente l’importo.