Ultim’ora, altro che settimana corta | Doccia gelata per milioni di italiani: dovremo lavorare ancora più ore

Addio alla settimana lavorativa corta - Depositphotos - Lagazzettadiviareggio.it
Da anni si discute della possibilità di dar vita alla settimana corta per i lavoratori dipendenti. L’ultima novità va nella direzione opposta
Tutti i lavoratori dipendenti che sognavano e soprattutto speravano di poter fruire della settimana corta possono mettersi l’anima in pace. La proposta di legge avanzata dalle opposizioni (principalmente PD, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra) per l’introduzione della settimana lavorativa corta in Italia, a parità di salario, ha incassato lo stop della Ragioneria Generale dello Stato.
L’organo tecnico del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha espresso una valutazione negativa sull’impianto finanziario della proposta, mettendo seriamente in dubbio la sua sostenibilità economica.
Secondo quanto emerso, i principali rilievi della Ragioneria di Stato riguardano l’ampiezza della platea potenzialmente interessata dalla misura. La proposta, infatti, non circoscriverebbe la settimana corta al solo settore privato, ma la estenderebbe anche al settore pubblico.
Questo aspetto secondo la Ragioneria provocherebbe costi insostenibili per le casse dello Stato. In particolare la riduzione dell’orario di lavoro implicherebbe la necessità di nuove assunzioni per coprire le ore lavorative perdute, con un conseguente aumento della spesa per il personale pubblico.
Settimana corta, il naufragio è definitivo: bocciatura senza appello
Inoltre si temono ripercussioni negative sulla produttività in alcuni settori, qualora la riduzione oraria non fosse accompagnata da una riorganizzazione efficiente del lavoro. Un altro punto critico sollevato dalla RGS riguarderebbe il meccanismo di incentivazione previsto per le aziende private che aderirebbero alla settimana corta.
La proposta delle opposizioni ipotizzava la creazione di un fondo con esoneri contributivi per le imprese. La Ragioneria avrebbe espresso dubbi sulla quantificazione di tali oneri e sulla loro copertura finanziaria nel medio-lungo termine.

Settimana corta, esplode la polemica: opposizioni all’attacco
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Le forze di opposizione hanno espresso delusione e preoccupazione per il parere negativo della Ragioneria, accusando il governo di non voler seriamente considerare misure volte a migliorare il benessere dei lavoratori e la conciliazione tra vita privata e professionale.
È stato inoltre sottolineato come sperimentazioni in altri paesi d’Europa abbiano dimostrato che la settimana lavorativa corta, se ben implementata, possa portare anche a un aumento della produttività. Nonostante la bocciatura della Ragioneria di Stato il dibattito sulla settimana lavorativa corta non è concluso. La proposta potrebbe tornare in discussione in Parlamento, magari con qualche modifica. Tuttavia il parere negativo della RGS rappresenta un ostacolo significativo per la sua approvazione in tempi brevi. sostenibilità economica del sistema.