Novità lavoro, salti 3 giorni e ritardi il certificato: hanno la giusta causa per licenziarti senza preavviso | Così mandano via chi vogliono

Arrivano i licenziamenti improvvisi

Arrivano i licenziamenti improvvisi - Depositphotos - Lagazzettadiviareggio.it

Come una doccia fredda arriva la notizia di un ulteriore facilitazione da parte dei datori di lavoro a licenziare i propri dipendenti

In un periodo di grave crisi economica come questo chi ha la fortuna di lavorare può considerarsi un privilegiato. Proprio per questo c’è chi se ne approfitta, introducendo regole e norme inaccettabili per ogni essere umano che abbia un minimo di dignità.

La previsione di molti esperti di diritto del lavoro è che il prossimo autunno possa trasformarsi in un periodo di durissimi scontri tra Confindustria e sindacati. Uno dei tempi più caldi in assoluto e da sempre oggetto di trattative tra le parti è quello delle assenze dal luogo di lavoro.

Il riferimento è soprattutto a quelle ingiustificate, argomento delicato e fonte di possibili controversie tra dipendenti e datori di lavoro. La dialettica tra ‘padroni’ e lavoratori’ non ha certamente origini recenti.

Va registrato da questo punto di vista un intervento a gamba testa del Ministero del Lavoro che attraverso una circolare ha ribadito i principi fondamentali in materia, chiarendo le conseguenze per i lavoratori che si assentino senza valida motivazione per un periodo prolungato.

Lavoro, i licenziamenti fioccano: scenario catastrofico

Sebbene non introduca novità sostanziali rispetto alla normativa esistente, la circolare mira a fornire un’interpretazione univoca e a sensibilizzare sia i lavoratori che le aziende sui rischi connessi a comportamenti negligenti. Il punto cardine su cui insiste il Ministero è che l’assenza ingiustificata per un periodo continuativo di 15 giorni può configurare una giusta causa o un giustificato motivo soggettivo di licenziamento.

La giusta causa si verifica quando l’inadempimento del lavoratore è talmente grave da ledere irrimediabilmente il rapporto di fiducia con il datore di lavoro, rendendo impossibile la prosecuzione, anche temporanea, del rapporto stesso.

Ecco la circolare sull'assenza dal lavoro
Ecco la circolare sull’assenza dal lavoro – Depositphotos – Lagazzettadiviareggio.it

Novità lavoro, i cavilli legali sono decisivi

Il giustificato motivo soggettivo, invece, si configura in presenza di un inadempimento meno grave ma comunque significativo degli obblighi contrattuali. La circolare sottolinea come l’assenza prolungata e non comunicata incida negativamente sull’organizzazione del lavoro aziendale, costringendo il datore di lavoro a riorganizzare i turni, a sovraccaricare altri dipendenti o, nei casi più gravi, a interrompere o rallentare la produzione o l’erogazione dei servizi.

È fondamentale distinguere l’assenza ingiustificata dalle assenze giustificate come malattia, infortunio, permessi retribuiti, maternità/paternità o esercizio di diritti sindacali. Per essere considerata giustificata, l’assenza deve essere debitamente comunicata al datore di lavoro secondo le modalità previste dal contratto o dalle procedure aziendali. La circolare del Ministero del Lavoro ribadisce l’importanza della comunicazione tempestiva da parte del lavoratore in caso di impossibilità a presentarsi al lavoro. In conclusione, la circolare del Ministero del Lavoro non introduce nuove norme, ma ribadisce un principio consolidato: l’assenza ingiustificata e prolungata dal lavoro costituisce un inadempimento contrattuale significativo che può legittimare il datore di lavoro a procedere con il licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.