Capigruppo di maggioranza in tribunale: processo per diffamazione ai danni del notaio Raspini e suo figlio

Il faccia a faccia sarà davanti a un giudice - PxHere - Lagazzettadiviareggio.it
Alla fine si andrà in tribunale: inizia il processo per diffamazione dopo la querela del notaio Gaetano Raspini.
Sarà il giudice a prendere una decisione per risolvere la controversia tra l’ex capogruppo del Partito Democratico, Francesco Raspini e da suo padre Gaetano.
Il pm Enrico Corucci ha infatti concluso le indagini nei confronti di Armando Pasquinelli, della Lega, Lido Fava, Fratelli d’Italia, Alessandro Di Vito, Forza Italia, Stefano Pierini, Lucca 2032, Lorenzo Del Barga, Difendere Lucca ed Elvio Cecchini, Lista Civile.
L’avviso della chiusura delle indagini, con annessa l’ipotesi di reato di diffamazione aggravata, è stato notificato dalla Procura a tutti e sei i capogruppo della maggioranza.
La vicenda
Tutto è nato a partire dalla querela presentata dai Raspini e firmato dal notaio. Gaetano, ex assessore nella giunta Tambellini e ora capo gabinetto in Provincia, aveva deciso di procedere per reagire al comunicato pubblicato nel luglio del 2024 sui giornali con la firma del capogruppo di Difendere Lucca, Lorenzo Del Barga.
In quel caso si faceva riferimento all’attività lavorativa del notaio Raspini negli anni in cui ricopriva gli incarichi affidati dalle partecipate del Comune. Si parla del 2017, fino al 2020 e in quegli anni l’assessore era suo figlio. Nella nota data in pasto ai giornali si parlava infatti di presunti favoritismi negli atti ufficiali da parte del Comune di Lucca.

L’appuntamento in tribunale
Affermazioni gravi che hanno spinto l’amministratore e il notaio a promuovere un’azione civile per smentire l’esistenza di conflitti di interesse contro Del Barga. I due hanno inoltre fatto richiesta di un risarcimento danni querelando per diffamazione i capigruppo della maggioranza. La ricostruzione è stata infatti smentita dai diretti interessati che hanno quindi deciso di procedere per via legali.
La parola ora passa ai capigruppo, i quali devono necessariamente decidere quale sarà la propria posizione difensiva e quale strategia utilizzare: se presentarsi uniti o in ordine sparso. Una situazione che, ad ogni modo, crea ancora tanta confusione e complessità nella lettura dell’attuale situazione politica di Lucca e Provincia.