“Multato perché sono credente”: ultim’ora, scatta il divieto di oggetti religiosi | Non puoi tenerli nemmeno in macchina

Multato perchè credente, la storia - lagazzettadiviareggio.it (Foto Pexels)
Quello che è successo ha dell’incredibile, ma mette in guardia tutti i cittadini: un caso che non è destinato a rimanere isolato.
Gli automobilisti sono costantemente sotto pressione, spaventati dall’idea di ricevere multe per ogni genere di infrazione.
Con il cambiamento delle leggi del Codice della Strada, il governo ha deciso di usare il pugno duro per tutti coloro che hanno dimostrato di non temere affatto le sanzioni.
Questa storia, però, ha dell’incredibile e, se la maggior parte delle multe viene fatta per eccesso di velocità o guida con cellulare, in questo caso si è raggiunto davvero l’apice.
Si può essere multati anche perché nella propria auto si posseggono oggetti che rimandano alla propria religione: la testimonianza del mal capitato.
Multe, i casi più frequenti
Tra le principali cause di multe vi sono una serie di infrazioni alle norme che regolano il Codice della Strada. Almeno una volta nella vita si è stati sanzionati per eccesso di velocità, ma nei casi più frequenti rientrano anche la guida con cellulare, il mancato uso delle cinture di sicurezza, il passaggio con il semaforo rosso o, nei casi limite e più gravi, la guida in stato di ebbrezza.
Esiste, però, la possibilità di essere multati anche perché nella propria auto sono presenti o esposti oggetti che fanno riferimento al proprio credo religioso. Per chi non dovesse crederci, esiste la testimonianza di un tassista che ha raccontato – con tanto di prove alla mano – di essere stato multato poiché sul retro dell’auto aveva attaccato un piccolo adesivo di versetto biblico con la scritta “Gesù – Io sono la strada. La verità. E la vita”.

I fatti
Un tassista che opera ad Essen, in Germania, ha raccontato di essere stato vittima di una discriminazione religiosa. Originario dell’Iran, ma trapiantato in Europa, ha cambiato religione in seguito ad alcune vicende personali che lo hanno segnato e dall’Islam è passato al Cristianesimo. A testimonianza della sua fede in Gesù, l’uomo ha voluto apporre sul lunotto posteriore l’adesivo di un versetto del Vangelo di Giovanni (14,6).
Nell’ottobre del 2023 gli è stata recapitata una lettera dell’autorità competente che lo accusava di mostrare “pubblicità religiosa” illegale ed è stato minacciato di una multa fino a 1.000 euro se non avesse rimosso l’adesivo». Il tassista si è ribellato e lo scorso 20 febbraio è stato costretto a pagare una sanzione di 88,50 euro. Ora è pronto a contestarla perché “l’adesivo non costituisce pubblicità a causa del contenuto, delle piccole dimensioni e del posizionamento”.