Fisco, se hai debiti sei salvo: prescrizione automatica dopo un solo anno | Torni a vivere senza pensieri

Agenzia delle entrate al lavoro - Ansa - Lagazzettadiviareggio.it
La ‘guerra’ tra il fisco e i contribuenti non si ferma mai. E in questo caso sono proprio i cittadini a segnare un punto a proprio favore
È da sempre il sogno di tutti i contribuenti, non pagare più le tasse. Togliersi di dosso i panni sempre molto ingombranti del contribuente e tornare ad indossare quelli decisamente più comodi di un semplice cittadino.
Purtroppo si tratta di un sogno destinato a rimanere ben chiuso nel cassetto. Anche perché il pagamento degli oneri fiscali è obbligatorio per legge, così com’è tassativo e imprescindibile onorare prima o poi i debiti contratti con il Fisco.
Proprio a tal proposito è opportuno sapere e ricordare che la procedura di riscossione forzata dei crediti prevede che le somme che risultano dovute dal contribuente, a seguito dei controlli effettuati dagli enti creditori, vengano iscritte a ruolo.
Il ruolo altro non è che un semplice elenco contenente i nomi dei singoli debitori, il tipo di credito e le conseguenti somme dovute al Fisco. Questo elenco viene creato dall’ente creditore e trasmesso ad Agenzia delle Entrate-Riscossione, che provvede in tempi rapidi a notificare la cartella di pagamento con l’obiettivo di riscuotere quanto prima le somme indicate.
Fisco, la vittoria del debitore: ecco qual è il segreto
Com’è noto, ma forse non proprio per tutti, la cartella esattoriale svolge una doppia funzione: in primis l’intimazione di pagamento perché comprende l’ordine di pagare le somme indicate entro 60 giorni dalla notifica della stessa. La seconda funzione è il cosiddetto avviso di mora: in mancanza del pagamento si procede all’esecuzione forzata sui beni del debitore.
Esiste però la questione legata al tempo: dopo un certo periodo infatti le cartelle esattoriali vanno in prescrizione. Ciò significa che trascorso un determinato lasso di tempo il debito stesso si estingue senza che l’Agenzia possa più riscuoterlo.

Fisco, la prescrizione è variabile: tempi molto stretti
I termini di prescrizione variano in base alla natura del tributo dovuto: 3 anni per il bollo auto, 5 anni per tasse regionali o comunali come Imu, Tari e Tosap e ben 10 anni per imposte statali come Irpef, Ires, Iva, bollo e registro.
C’è un’altra scadenza però assai più breve, che l’Agenzia delle Entrate per la riscossione deve per forza rispettare se vuole riscuotere i crediti che gli sono stati affidati: dalla notifica della cartella esattoriale infatti non deve trascorrere più di 1 anno per la riscossione. In parole povere se il contribuente ha ricevuto una cartella esattoriale a un anno dalla notifica non potrà andare incontro ad alcun pignoramento.