Garfagnana: un imprenditore locale nei guai dopo la frode sui bonus edilizi

Imprenditore locale nei guai

L'ennesima frode sui bonus edilizi - Wikimedia - Lagazzettadiviareggio.it

Gli uomini della Guardia di Finanza sono intervenuti dopo una lunga indagine: sequestrati circa 750 mila euro.

Un imprenditore  della Garfagnana è stato accusato di indebita percezione di erogazioni pubbliche dopo che gli uomini delle Fiamme Gialle sono intervenuti per bloccare la presunta frode.

Il lavoro dei militari ha fatto emergere un quadro sconcertante, in cui l’uomo si sarebbe appropriato in maniera illecita di crediti d’imposta inesistenti, dal valore di circa 680.000 euro.

Denaro che è stato possibile recuperare grazie all’intervento tempestivo degli inquirenti del comando provinciale di Lucca alla fine di un’inchiesta particolarmente articolata.

Il meccanismo di frode

Secondo quanto emerso dalle operazioni della GdF, l’imprenditore avrebbe sovrafatturato i costi relativi alle ristrutturazioni edilizie, sfruttando le possibilità concesse dal bonus facciata. L’uomo avrebbe quindi gonfiato le spese, generando un credito d’imposta maggiore di quello reale.

Le Fiamme Gialle della Tenenza di Castelnuovo Garfagnana sono quindi interventi bloccando la presunta frode, messa in atto tra il 2021 e il 2022. Il meccanismo avrebbe quindi permesso alla società amministrata dall’impresario di beneficiare in maniera del tutto fraudolenta di migliaia di euro.

Il meccanismo di frode
Il sistema è stato svelato dopo un’accurata indagine – Pixabay – Lagazzettadiviareggio.it

La segnalazione della Procura

A seguito dell’indagine è emerse che il sistema  messo in piedi consisteva nell’acquisire il credito grazie allo sconto in fattura, per poi monetizzarlo mediante la cessione alle banche. Inoltre, l’imprenditore ha cercato di ridurre il reddito imponibile che sarebbe stato tassato riportando nella dichiarazione dei redditi alcune spese mai fatte, pur presentando fatture che non erano state realmente eseguite. In questo caso l’importo risulta essere superiore a 130mila euro, mentre il risparmio di imposta sarebbe stato superiore ai 60mila euro.

La Procura della Repubblica ha quindi proceduto con la segnalazione dell’amministratore presso il Tribunale di Lucca, con l’accusa di reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, oltre all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il gip ha inoltre emesso un decreto di sequestro di circa 750mila euro, somma ritenuta profitto di reato, che sarà costituito sia dalle disponibilità finanziarie che da immobili presenti nella provincia di Lucca, ma anche in Piemonte e in alcune regioni del Sud Italia.