Cartelle esattoriali, dopo un anno vanno in cavalleria | Spunta la Legge salva-portafoglio: sospiro di sollievo per milioni di italiani

Le cartelle esattoriali saranno cancellate - Canva - Lagazzettadiviareggio.it
Il Governo italiano sembra aver raggiunto uno dei suoi obiettivi, la cancellazione delle cartelle esattoriali per milioni di cittadini
Solo a sentirle pronunciare milioni di persone perdono il buon umore. Più o meno da sempre del resto la cartella esattoriale rappresenta un incubo per tantissimi cittadini. Non tutti però conoscono l’origine e la finalità di questo micidiale strumento nelle mani del Fisco.
Alla base c’è la procedura di riscossione forzata dei crediti secondo cui le somme che risultano dovute dal contribuente a seguito dei controlli effettuati dagli enti creditori, vengano iscritte a ruolo.
Il ruolo altro non è che un elenco contenente i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le somme dovute. Dopo la sua formazione il ruolo viene trasmesso all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che provvede a notificare la cartella di pagamento per la dovuta riscossione della cifra indicata.
Va detto però che dopo un determinato lasso di tempo le cartelle esattoriali vanno in prescrizione: in sintesi, il diritto di riscuotere un credito si estingue nel caso in cui l’Agente della riscossione non abbia nel frattempo intrapreso azioni per il recupero dei crediti stessi.
Cartelle esattoriali addio, l’estinzione dei crediti è sicura
I tempi della prescrizione variano in base alla natura del tributo dovuto dai cittadini. Facendo qualche esempio concreto, per il bollo auto sono previsti tre anni. Sono invece cinque gli anni previsti per tributi come Imu, Tari e Tosap.
La prescrizione arriva addirittura a dieci anni per le imposte pubbliche come Irpef, Ires, Iva, bollo, registro e altre. C’è però un altro termine temporale che l’Agente della riscossione è tenuto a rispettare se vuole riscuotere i crediti affidatigli.

Cartelle esattoriali, ecco l’aiuto nei confronti dei cittadini
Spieghiamo nei dettagli: dal momento in cui la cartella viene notificata non deve trascorrere più di un anno nell’attuare l’azione esecutiva. Se questo non avviene, appunto, entro l’anno dalla notifica della cartella di pagamento, l’espropriazione stessa dovrà essere preceduta dalla notifica di un altro avviso che deve contenere una nuova intimazione ad adempiere l’obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni.
In estrema sintesi il contribuente/debitore che ha ricevuto una cartella esattoriale da più di un anno non potrà subire alcun pignoramento se prima non gli viene notificata l’intimazione di pagamento e all’esito della quale siano trascorsi i fatidici cinque giorni.