Svolta Smart working, anche in Italia è diventato un diritto | “Sentenza storica”: se lo chiedi devono dirti di Si

Donna che lavora da casa

Smart Working (Depositphotos) Lagazzettadiviareggio.it

Vuoi tornare a lavorare anche tu da casa? È in arrivo una svolta epocale per lo Smart Working anche in Italia. Ma ecco di cosa si tratta.

Durante la pandemia, lo Smart Working è diventato una realtà di molti lavoratori nella nostra nazione. Ad anni di distanza, quello che sembrava un momento circoscritto è diventato un diritto inalienabile.

Ma ecco cosa è successo in queste ore e quali saranno tutte le novità nel 2025 del lavoro da casa. Preparati a saltare di gioia!

Negli ultimi anni, il lavoro da remoto ha guadagnato terreno come modalità di lavoro stabile. Oltre ad essere l’ideale per persone con dei figli, lo Smart Working permette ai lavoratori di stare nel pieno del comfort, dentro la propria abitazione e con tutti i propri agi. Si tratta di un vero e proprio strumento per migliorare la vita della qualità lavorativa e garantire maggiore flessibilità al soggetto.

In questi giorni, è stata sancita una sentenza storica che potrebbe interessare anche te e il tuo lavoro. Ma eccoti spiegato di cosa si tratta.

La nuova sentenza sullo Smart Working

Proprio in queste ore, è stata approvata la sentenza del Tribunale di Mantova in cui è stato stabilito che il lavoro agile è un diritto da garantire anche a coloro che hanno disabilità. Tutto è partito da quando un lavoratore, a causa di un grave infortunio sul lavoro, aveva subito un’invalidità e per motivi di salute aveva chiesto al proprio capo di lavorare da casa. L’azienda, tuttavia, aveva rifiutato la richiesta, spiegando che le mansioni non erano compatibili con il lavoro a distanza. Fatto sta che il dipendente non ha accettato il no come risposta e ha deciso di ricorrere direttamente al Tribunale.

Ma come si è conclusa poi la vicenda? E quali saranno le conseguenze per le aziende? Eccotelo spiegato.

Lavorare da casa
Smart Working (Canva) Lagazzettadiviareggio.it

Cosa cambierà davvero d’ora in poi

Dopo che il tribunale ha dato ragione al dipendente e ha stabilito il suo diritto di lavorare da remoto, la decisione ha avuto un forte impatto mediatico. Il giudice ha infatti deciso che il soggetto avrebbe avuto diritto a tre giorni alla settimana di Smart Working. Questa sentenza ha sicuramente un grande impatto per il futuro. D’ora in poi, infatti, i datori di lavoro saranno obbligati a prendere in considerazione l’introduzione di misure ragionevoli per garantire l’inclusione lavorativa a tutte le persone con disabilità. Dunque, questo comporterà una maggiore apertura verso il lavoro agile, specialmente per i dipendenti con particolari necessità.

Insomma, la svolta è ormai arrivata e presto una grande fetta della popolazione italiana potrà lavorare comodamente da casa!