Cartelle esattoriali, l’incubo è finito: dopo un anno scatta la prescrizione | Non lo sa nessuno ma funziona così

Arriva lo stop alle cartelle esattoriali - Canva - Lagazzettadiviareggio.it
Arrivano buone nuove per tutti coloro che ricevono una cartella esattoriale. A certe condizioni parte la prescrizione, ecco i dettagli
Com’è noto le cartelle esattoriali sono una perenne fonte di ansia e preoccupazione per milioni di italiani. Nel momento in cui la notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate viene consegnata la sensazione del contribuente equivale a una secchiata d’acqua gelata sulla sua testa.
In genere si ha a che fare con la procedura di riscossione forzata dei crediti la quale prevede che le somme che il contribuente è tenuto a versare in seguito ai controlli degli enti creditori, siano iscritte a ruolo.
Il ruolo, per chi non lo sapesse, è un vero e proprio elenco che contiene tutti i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le relative somme da corrispondere ai creditori. Una volta che la cartella esattoriale è arrivata a destinazione il cittadino dispone di 60 giorni per presentare opposizione.
Scaduti i termini non c’è più la possibilità di impugnarla e pertanto gli Agenti della Riscossione possono applicare l’esecuzione forzata sui beni del debitore stesso. Dal canto loro però i contribuenti possiedono un’arma letale per non versare le cifre dovute.
Cartelle esattoriali, la prescrizione è una manna dal cielo: tutti i dettagli
Le cartelle esattoriali infatti celano un segreto che potrebbe liberare molti contribuenti dall’incubo dei debiti con il fisco. Infatti a un anno esatto di distanza dalla notifica può scattare la prescrizione, un meccanismo che annulla il debito e libera il contribuente dall’obbligo di pagamento.
Non tutti ne sono a conoscenza, ma la prescrizione è un diritto del contribuente. Dopo un anno dalla notifica della cartella esattoriale, se l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non intraprende alcuna azione per il recupero del credito, il debito si estingue automaticamente.

Cartelle esattoriali, cosa c’è da sapere sulla prescrizione: guai a sbagliare
Si tratta dunque di un meccanismo automatico che non richiede alcuna azione da parte del contribuente. Tuttavia, è importante conservare la documentazione relativa alla notifica della cartella esattoriale, in caso di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
La prescrizione però non si applica a tutte le cartelle esattoriali. Alcune tipologie di debiti, come quelli relativi alle imposte sui redditi e contributi previdenziali, hanno termini di prescrizione più lunghi, che possono arrivare fino a 10 anni. Ciò detto per verificare se una cartella esattoriale è prescritta è possibile consultare il sito web dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.