Tragedia nella villetta di Eglio: chiusa l’indagine con l’invio di 19 avvisi di garanzia

Vigili del Fuoco - Wikimedia - LaGazzettadiviareggio.it
Chiuse le indagini sull’esplosione della villetta di Eglio: 19 persone hanno ricevuto avvisi di garanzia da parte del pm.
Sono arrivate alla conclusione le indagini relative all’esplosione della villetta di Eglio avvenuta lo scorso 21 dicembre. In quella notte hanno perso la vita Seetoh Kwok Meng e Chang Kai En, rispettivamente 68 enne e 52 enne entrambi originari di Taiwan.
Dopo l’esplosione non ci fu nulla da fare per entrambi, nonostante l’intervento immediato dei soccorsi.
Un episodio che ha dato il via alle indagini di rito per capire quali siano state le cause e – se presenti – le colpe di tale tragedia. Il pm Mariotti ha infatti inviato avvisi di garanzia a ben 19 persone.
La decisione del Pubblico Ministero
Il pm Antonio Mariotti ha inviato avvisi di garanzia nei confronti di 19 persone, tutti soggetti che hanno a che fare con l’impianto a Gpl di alimentazione della villetta. Sarebbe stato proprio l’impianto la causa dell’esplosione che non ha lasciato scampo ai due coniugi. L’invio degli avvisi di garanzia sarebbe quindi un atto dovuto che ha interessato persone a vario titolo, tra cui ex proprietari dell’edificio e tecnici.
Una scelta, quella del pm, che arriva a seguito della fine delle indagini e che servirà agli inquirenti per affrontare le questioni legate al terribile incendio avvenuto lo scorso 21 dicembre.

Richiesta anche l’autopsia
Non solo avvisi di garanzia, il pm Mariotti ha richiesto inoltre l’esecuzione dell’autopsia sulle vittime, affidando la consulenza ad un genetista. Una richiesta che mira ad accertare quali siano state le effettive cause della morte e per ricevere un’ulteriore conferma del fatto che i resti individuati dagli operatori dell’unità cinofila appartengano proprio alla donna taiwanese, data la scarsa quantità di resti che è stato possibile recuperare dopo l’incendio.
Si attende quindi la conclusione e l’esito degli esami che verranno condotti presso l’obitorio di Campo di Marte. Successivamente verrà celebrata una cerimonia religiosa secondo quanto previsto dal rito buddista e successivamente i corpi verranno cremati. I familiari delle vittime si sono costituiti parte civile al processo.