Raccomandate, questo atto giudiziario sta facendo una strage | “Pignoramento di massa”: Apri il conto e non trovi più un euro

Bisogna guardarsi dalle raccomandate - Depositphotos - Lagazzettadiviareggio.it
I conti di milioni di cittadini italiani sono a rischio. Una raccomandata può bastare a mandare in crisi un numero spropositato di persone
Un’ondata di paura e preoccupazione si sta diffondendo tra i cittadini italiani a causa di un fenomeno in crescita: il cosiddetto “pignoramento di massa” dei conti correnti. Atti giudiziari inviati per mezzo di una semplice raccomandata stanno causando conseguenze devastanti per molte famiglie, che si ritrovano all’improvviso senza accesso ai propri risparmi.
Il pignoramento di massa è una procedura legale che permette ai creditori di bloccare e prelevare i fondi presenti sui conti correnti dei debitori. Questo avviene tramite un atto giudiziario, notificato tramite raccomandata, che impone alla banca che ha in corpo il conto corrente del debitore di bloccare le somme necessarie a coprire il debito.
Le conseguenze di un pignoramento di massa possono risultare a dir poco drammatiche. Al debitore infatti può essere negato l’accesso ai propri risparmi, anche a quelli necessari per affrontare le spese quotidiane.
Il pignoramento dello stipendio ad esempio crea inevitabilmente gravi difficoltà economiche, in particolare alle famiglie con redditi bassi. Uno scenario devastante in grado di generare ansia e tensioni all’interno degli stessi nuclei familiari.
Raccomandata, non ti resta che incrociare le dita: colpiscono tutti
In questi casi si consiglia ai cittadini colpiti da questi pignoramenti di mantenere la calma e di ricorrere a strumenti di tutela che per fortuna esistono. Ad esempio è possibile richiedere la conversione del pignoramento in un pagamento rateale, oppure opporsi al pignoramento se si ritiene che questo sia illegittimo.
In tutti i casi è opportuno rivolgersi a un avvocato o comunque ad un esperto di questioni del genere. Agire da soli se non si possiedono specifiche conoscenze può rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Pignoramenti, ecco i dati precisi: i numeri non mentono
Per ciò che riguarda il pignoramento dello stipendio si tratta di una fattispecie regolata dall’articolo 543 del Codice Civile ed è tra le procedure più utilizzate per il recupero crediti. Il pignoramento può essere richiesto sia privati che enti pubblici. Le regole non sono però le stesse.
Nel caso dei privati il limite massimo trattenibile è sempre di 1/5 dello stipendio netto. Con l’Agenzia delle Entrate i limiti cambiano in base al reddito: per stipendi inferiori a 2.500 euro si può trattenere solo 1/10; tra 2.500 e 5.000 euro il limite sale a 1/7. Se i debiti sono di natura diversa la trattenuta può superare il 20%.