Rimborso utenze domestiche, ti devono ridare 1000€: è ufficiale per tutti i dipendenti d’Italia
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Rimborso bollette 2025: l'Agenzia delle Entrate chiarisce le modalità - lagazzettadiviareggio.it
Non ci sono più scuse, è un diritto dei lavoratori: l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità di ottenimento del rimborso utenze domestiche.
Nel 2025, le bollette di energia elettrica e gas si prospettano come una vera e propria stangata per famiglie e imprese. Le previsioni parlano di un aumento significativo, con la spesa per l’energia elettrica che potrebbe aumentare del 10%. In termini pratici, questo si traduce in un aggravio di circa 350€ all’anno per famiglia, portando la spesa totale a superare i 2.930€. È un salto non da poco, specialmente se si considera che il costo della vita è già alle stelle.
E per quanto riguarda il gas? La situazione non è affatto migliore. Solo a gennaio, le bollette hanno visto un incremento del 27% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Se si guarda ai dati dal 2019, l’aumento supera addirittura il 90%. Non si tratta solo di numeri, ma di realtà che colpiscono direttamente il portafoglio di molte persone.
Bonus utenze domestiche 2025
Per andare a tamponare la spesa di milioni di famiglie anche nel 2025 appena iniziato, il governo ha introdotto diversi supporti che rientrano nel pacchetto dei bonus sociali. Solo che per accedervi bisogna avere un ISEE fino a 9.530€ o 20.000€ per le famiglie numerose (almeno 4 figli a carico). Ad aggiungersi a questi, ci sono i rimborsi.
Questi, erogati direttamente dal proprio datore di lavoro, possono arrivare fino a un massimo di 1.000€, e persino a 2.000€ se il lavoratore ha figli. Tuttavia, il procedimento per ottenere il rimborso ha suscitato qualche confusione, in particolare riguardo alla necessità della firma autenticata sulla dichiarazione. Ora, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sulle modalità di ottenimento del rimborso grazie ai Fring benefit.
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Fringe benefit e rimborso utenze domestiche: serve la firma certificata?
Nell’ambito di un interpello recente, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non è necessaria l’autenticazione della firma. Il dipendente deve semplicemente firmare la dichiarazione in presenza del datore di lavoro, allegando una copia del documento d’identità.
Per molti lavoratori, la notizia dell’assenza della necessità di autenticare la firma rappresenta un sollievo. Infatti, non avere a che fare con la burocrazia notarile semplifica notevolmente l’iter per accedere ai rimborsi. Ora, i dipendenti possono concentrarsi sulle spese effettive delle utenze domestiche, senza temere complicazioni aggiuntive.
Per usufruire di questo beneficio, il dipendente dovrà presentare un’autocertificazione che attesti le spese sostenute per le utenze, come il servizio idrico, l’energia elettrica e il gas. Questo documento deve essere fornito al datore di lavoro, il quale provvederà a erogare il rimborso.
Quindi, niente più scuse: è un diritto dei lavoratori ottenere il rimborso delle spese per le utenze domestiche senza complicazioni burocratiche.