Disastro pensioni, a Marzo tutti rovinati: crollo vertiginoso del cedolino | Ecco quanto vi arriverà
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Pensionata- Foto di cottonbro studio da Pexels-LaGazzettadiViareggio.it
Il cedolino di marzo porta con sé brutte sorprese: ci saranno trattenute e meno soldi per molti pensionati. Ecco il perché di questo calo improvviso.
A marzo non ci saranno incrementi della pensione: la maggior parte dei pensionati italiani subirà una riduzione degli assegni.
La motivazione va ricercata nelle addizionali comunali in acconto per il 2025: si tratta delle imposte locali che verranno applicate con trattenute in vigore fino a novembre.
La rivalutazione delle pensioni era già stata applicata a gennaio, mentre il taglio delle imposte sul reddito è ancora in discussione e potrebbe diventare operativo solo dalla seconda metà dell’anno.
Questa situazione preoccupa non poco la maggior parte dei pensionati che risiedono in determinati Comuni d’Italia con imposte elevate.
Addizionali comunali sulle pensioni: come funzionano e a quanto ammonta questa trattenuta
Gli importi trattenuti sulla pensione variano, infatti, a seconda della Regione e del Comune di residenza in base alle specifiche aliquote stabilite dalle amministrazioni locali. Nel caso di pensioni medie o alte il taglio sul cedolino diventa significativo. Si va, quindi, a creare un ulteriore problema in un periodo già segnato da inflazione e costi della vita in aumento.
A gennaio, l’Inps ha già iniziato a trattenere le addizionali regionali in saldo per il 2024, mentre le addizionali comunali vengono trattenute in due momenti. Il primo acconto si applica nell’anno in corso e il saldo in quello successivo. A marzo, quindi, si deve pagare l’acconto per il 2025. Le modalità di prelievo prevedono che il 30% dell’importo totale venga trattenuto già nell’anno di riferimento, mentre il restante 70% sarà prelevato l’anno successivo. Le trattenute restano in vigore da marzo a novembre.
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Come cambiano le addizionali comunali in base al Comune di residenza
Come detto, queste tasse speciali variano in base alla città di residenza. A Roma, ad esempio, l’aliquota dell’addizionale comunale è dello 0,9% per chi ha un reddito superiore ai 14.000 euro. Ipotizzando il caso di un pensionato con un assegno lordo di 1.500 euro, questi dovrà versare circa 526,50 euro all’anno, circa 58 euro al mese a partire da marzo.
A Milano, invece, l’aliquota comunale è dello 0,8%, ma la soglia di esenzione è fissata a 23.000 euro di reddito annuo. Un pensionato con una pensione lorda di 2.500 euro, quindi, subirà una trattenuta annua di circa 2.600 euro, con una riduzione mensile di circa 86 euro. La situazione potrebbe cambiare nel corso dell’anno: si prospettano possibili interventi del governo sulle aliquote Irpef, ma non sono noti tempi e modalità di eventuali riduzioni fiscali.