Bollo auto non pagato: la prescrizione è stata confermata | È già ufficiale, non gli dai più un euro

Auto sopra le monete e scritta "prescrizione ufficiale bollo auto"

Bollo auto non pagato: la prescrizione - lagazzettadiviareggio.it

La Cassazione ha deciso che il bollo auto scaduto non dovrà più essere pagato dai contribuenti: la sentenza parla chiaro.

Il bollo auto è una tassa obbligatoria per tutti i proprietari di veicoli e ha una lunga storia: è stato introdotto in Italia nel 1953 come imposta di circolazione e successivamente trasformato in tassa di possesso.

Si tratta di una tassa annuale, che di anno in anno continua a pesare sul bilancio familiare, ma che in realtà ha lo scopo di finanziare strade e infrastrutture locali, a parte per i fondi della Regione Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, dove il ricavato entra nelle casse dell’Agenzia delle Entrate.

Ma cosa succede se non si paga ne 2025? La Corte di Cassazione, come sempre, ha fatto chiarezza su alcuni aspetti, delineando quando il pagamento non è più obbligatorio, anche se non si dispone dell’esenzione.

Prescrizione bollo auto: chi potrà usufruire della prescrizione

Partiamo dalla regola di base: la normativa stabilisce che il diritto di riscossione del bollo auto si prescrive dopo 3 anni. Il calcolo parte dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere effettuato. Ad esempio, se il bollo scadeva nel 2020, la prescrizione scatterà il 31 dicembre 2023.

Questo significa che, se entro quel termine non ricevi alcun avviso o cartella esattoriale, la tassa non potrà più essere richiesta. Tuttavia, se viene notificato un atto di accertamento o di riscossione, il conteggio riparte da capo. Ed è qui che dobbiamo fare molta attenzione e controllare ogni movimento. Ci sono dettagli che possono interrompere la prescrizione, a cui pochi fanno davvero attenzione. Questo è particolarmente importante nel momento in cui viene inviato un sollecito trascorsi i 3 anni.

Chiave auto sopra banconote euro
Bollo auto prescritto – lagazzettadiviareggio.it

Prescrizione bollo auto: quando non è più valida

Come molti avranno appurato sulla loro pelle, la prescrizione è un diritto reale, anche per i tributi locali come il bollo auto. Eppure, è bene non cadere nella convinzione, poiché fare un ricorso nel caso in cui venga richiesto un pagamento dall’ente nonostante l’ipotetica prescrizione, è un processo lungo. Dunque, è bene sapere quando la prescrizione non è valida.

Per esempio, le Regioni possono prorogare il termine? No. La Corte Costituzionale ha chiarito che le Regioni non possono autonomamente prorogare il termine di prescrizione. Anche se il bollo è un tributo regionale, la normativa sulla prescrizione rimane di competenza statale. Ma, c’è un ma.

Esistono alcuni atti che possono interrompere il decorso della prescrizione, facendo ripartire i tre anni da zero:

  • notifica di un avviso di accertamento;
  • ricezione di una cartella esattoriale;
  • solleciti di pagamento ufficiali.

Dunque, se il bollo non pagato finisce in cartella esattoriale, il calcolo riparte da zero, ma la tempistica di prescrizione non sarà di 10 anni, bensì di 3.

Una volta assicurati che la prescrizione sia effettivamente valida, e la Regione o l’Agenzia delle Entrate inviano una richiesta di pagamento oltre i tre anni, è possibile presentare un’istanza di annullamento in autotutela o ricorrere alla Commissione Tributaria. Da non sottovalutare che la notifica deve avvenire in modo corretto, altrimenti potrebbe essere impugnata.