“L’Inps rivuole indietro tutti i soldi”: da ora non puoi nemmeno provare ad attaccare un chiodo | Devi fare l’anziano malato o addio pensine

Pensionati sportello Inps

Perché l'Inps può richiedere indietro la somma della pensione - lagazzettadiviareggio.it

I pensionati dovranno fare molto attenzione: un’azione considerata ‘normale’ potrebbe portarli a dover restituire la pensione.

Negli ultimi anni, andare in pensione è diventato un vero e proprio traguardo, che si tratti di pensione anticipata o di vecchiaia. Un premio guadagnato, considerando la complessità dei calcoli, sempre in aggiornamento, che rende il panorama previdenziale piuttosto complicato.

Oggi, un lavoratore si muove con difficoltà tra le diverse opzioni e le relative normative, tanto che rivolgersi a un professionista è diventato quasi indispensabile. Eppure, anche dopo aver seguito l’iter e scelto la formula che sembra più adatta alle proprie esigenze, la situazione non è mai veramente chiusa. A un certo punto, potrebbe arrivare una lettera firmata Inps, che avvisa il pensionato di aver commesso un errore, costringendolo a restituire l’importo pensionistico. Purtroppo, casi del genere sono sempre più frequenti, ed è fondamentale fare chiarezza su questi aspetti.

L’Inps rivuole i soldi della pensione

Il questi giorni emerge il caso di un pensionato, che ha richiesto la pensione con Quota 100 nel 2021. Questa storia, in realtà, è molto più comune di quanto si possa immaginare ed evidenzia le difficoltà che possono sorgere quando si svolgono attività lavorative dopo il pensionamento.

Nonostante avesse svolto solo pochi giorni di lavoro per un amico, l’Inps gli ha chiesto di restituire l’intero importo della pensione. Questo perché, per chi va in pensione anticipata con Quota 100, il legislatore prevede restrizioni: non è possibile cumulare la pensione con un reddito derivante da lavoro subordinato o autonomo prima di aver raggiunto i 67 anni, ovvero i requisiti per la pensione di vecchiaia.

In questo caso, anche un solo euro guadagnato oltre il limite di 5.000 euro annuali per prestazioni occasionali fa scattare l’obbligo di restituzione dell’importo pensionistico, così come contratti subordinati o lavoro autonomo in P.Iva.

Fortunatamente, alcune recenti sentenze hanno dato speranza, stabilendo che redditi di importo irrisorio per attività isolate potrebbero essere considerati separatamente dal lavoro regolare. Visto e considerando che la legge non ammette ignoranza, vediamo in quale caso è possibile lavorare con Quota 100 senza dover restituire la pensione all’Inps.

Lettera Inps
Lavoro e Quota 100: i lavori ammessi prima di raggiungere l’età di vecchiaia – lagazzettadiviareggio.it

I lavori consentiti con Quota 100

Con Quota 100, se si desidera continuare a lavorare senza perdere il diritto alla pensione, è fondamentale rispettare le normative in vigore, in particolare per quanto riguarda i lavori occasionali. La prestazione occasionale si riferisce a lavori di breve durata e che non superano i 5.000 euro annuali, come ad esempio la partecipazione a un evento o una consulenza a progetto. In questi casi, il contratto deve essere regolarmente dichiarato e non deve implicare un impegno continuativo.

Tuttavia, se si svolge un lavoro con un contratto più stabile, come un contratto a tempo determinato o indeterminato, si apre la P.Iva o si supera il limite di guadagno stabilito per le prestazioni occasionali, si rischia di compromettere la propria pensione. Quindi, se si vuole evitare problematiche con l’Inps, è importante che il datore di lavoro emetta un contratto specifico di prestazione occasionale per ogni incarico, in modo da non superare il limite annuale e non incorrere in sanzioni.