Tari, arriva la prescrizione ufficiale: non la devi più pagare | È ufficiale
Dal 2025 parte la prescrizione ufficiale della Tari per moltissimi contribuenti, ma bisognerà fare la richiesta: chi potrà beneficiarne.
Avere debiti non è mai piacevole per nessuno, specialmente se si ha una condizione economica che non permette di sanarli nell’immediato. Che sia per negligenza o per una situazione critica, quello che non è stato pagato prima o poi viene a suonare alla porta, specialmente nel 2025.
Quest’anno, infatti, i controlli dell’Agenzia delle Entrate si sono fatti più insistenti, così come sono state semplificate le procedure di pignoramento. In questo scenario, la Tari rientra tra le tasse meno pagate dai cittadini, ma non per questo priva di conseguenze.
Tuttavia, è anche vero che la Tari, come le altre tasse, è soggetta a prescrizione e dopo il periodo stabilito, il Comune non ha più il diritto di richiedere il pagamento. Ma, c’è un ma. Nonostante sia trascorso il tempo, può capitare che i Comuni chiedano comunque il pagamento, per questo motivo è bene conoscere i propri diritti e la domanda da fare per avviare la prescrizione nel 2025.
Tari, come funziona la prescrizione della tassa
Partiamo dalla base: le tempistiche. La normativa vigente stabilisce che la Tari si prescrive in un termine di 5 anni. Dunque, trascorsi 5 anni dal momento in cui il pagamento doveva essere fatto, il Comune non dovrebbe richiedere più il pagamento.
Nel dettaglio, la prescrizione inizia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere pagata. Se, per esempio, il pagamento p dell’anno 2018, si prescrive il 1° gennaio 2024, visto che la prescrizione partirà dal 1° gennaio 2019. Tuttavia, una precisione importantissima va fatta: a causa del Covid c’è stata una sospensione di 85 giorni (dal 9 marzo al 31 maggio 2020); motivo per cui questo termine è stato prorogato al 26 marzo 2024.
Un secondo punto è altrettanto importante: in linea generale, se un sollecito di pagamento (come quella della Tari) viene inviata durante il periodo di prescrizione, questo può interrompere il decorso della stessa, riavviando il termine di prescrizione. In altre parole, l’invio di una richiesta di pagamento interrompe il periodo di prescrizione, che ricomincerà a decorrere dal momento della comunicazione della richiesta. Si può controllare se si è ricevuto un sollecito presso il proprio Comune o sul sito istituzionale. In tutto ciò, come anticipato, il Comune potrebbe richiedere il pagamento della Tari prescritta. Come fare per evitarlo?
Cosa succede se ti arriva una richiesta di pagamento, anche dopo la prescrizione?
Se arriva una richiesta di pagamento dopo la prescrizione, non significa automaticamente che sia valida. La prescrizione, infatti, deve essere fatta valere dal contribuente, che ha l’opportunità di contestare il debito, dimostrando che i termini di 5 anni sono scaduti.
Per farlo, è necessario presentare una dichiarazione all’ente che ha emesso la richiesta, fornendo adeguata documentazione a supporto. In caso di conferma della prescrizione, l’ente potrebbe annullare la richiesta di pagamento. Ad ogni modo, sempre consigliato verificare la situazione con gli uffici competenti per evitare eventuali problemi.