Inps, mazzata a tutti i pensionati: rivogliono queste tasse indietro | Ti levano migliaia di euro dal conto

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L’Inps chiede ai pensionati di pagare nuove tasse, più eventuali sanzioni ed arretrati: alcuni sono nel lastrico a causa delle trattenute. 

L’Italia è da sempre un paese complesso, dove i pensionati sono spesso i primi a subire tagli e trattenute quando necessario. Il sistema è ormai consolidato: le ritenute sulle pensioni, che comunemente consideriamo come ‘tasse’, sono trattenute applicate sull’importo lordo della pensione, per determinare quanto il pensionato riceverà effettivamente.

Le principali trattenute comprendono l’IRPEF, il contributo di solidarietà, i contributi previdenziali per chi ha altri redditi oltre la pensione e altri oneri. Tutto ciò viene scalato dall’importo effettivo della pensione. Fino a poco tempo fa, alcuni pensionati non erano soggetti a tutte queste tasse, ma con il recente cambiamento legislativo, si sono trovati non solo a doverle pagare improvvisamente, ma anche a versare arretrati.

Come funzionano le trattenute sulla pensione e a quanto ammontano

Ogni pensionato è soggetto a trattenute, ma non tutti hanno la stessa situazione. L’IRPEF è obbligatoria e viene prelevata automaticamente. Per i contributi previdenziali e altri oneri, come prestiti o alimenti, la situazione varia a seconda del pensionato. Per esempio, immaginiamo un pensionato con una pensione lorda di 2.000€ al mese. Se l’aliquota IRPEF è del 23%, la trattenuta IRPEF sarà di: 2.000 € x 23% = 460 €.

Se il pensionato è anche soggetto a un contributo di solidarietà del 2%, la trattenuta aggiuntiva sarà di: 2.000 € x 2% = 40 €. Il totale netto che riceverà sarà: 2.000€ (pensione lorda) meno 460 € (IRPEF) meno 40 € (contributo di solidarietà) = 1.500 € al mese.

Purtroppo, alcuni pensionati che in passato non pagavano queste trattenute, ora vedranno la loro pensione ridotta.

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Pensioni, la legge che cambia

Il recente cambiamento normativo che impone il pagamento retroattivo delle imposte ha avuto un impatto devastante sui pensionati italiani in Bulgaria. Molti di loro, attratti dal basso costo della vita e dai vantaggi fiscali, avevano scelto di trasferirsi lì non per la bellezza del paese, ma per garantirsi una vita dignitosa, lontano da un’Italia dove i costi elevati rendevano difficile sopravvivere con una pensione.

Per oltre 35 anni, avevano ricevuto le loro pensioni senza trattenute grazie a una convenzione bilaterale. Ora, però, l’Inps ha deciso di cambiare le regole, imponendo il pagamento retroattivo delle tasse. Questa decisione ha stravolto le loro vite, mettendoli in difficoltà economiche e facendo nascere una forte protesta contro quello che molti considerano un’ingiustizia che minaccia la loro stabilità e la fiducia nelle istituzioni italiane.

Come se ciò non bastasse, con la nuova normativa, molti pensionati si troveranno a dover pagare arretrati sulle imposte non versate in passato. In particolare, i pensionati italiani che vivono in Bulgaria, che in precedenza beneficiavano di una convenzione bilaterale che li esentava dalle trattenute, si vedranno ora costretti a versare le imposte in arretrato. Inutile è stato l’intervento della Bulgaria nel chiedere di rivedere questo cambiamento.