“Andremo a vivere qui”: scienziati senza parole per il pianeta scoperto | La stella Barnard sarà il nostro sole
Un nuovo pianeta potrebbe diventare ben presto casa per il genere umano: Barnard B è la nuova frontiera dell’esplorazione spaziale.
Per molti si tratta solo di fantascienza, per altri, l’obiettivo di una vita: fare le valige, non solo cambiando Paese, ma addirittura pianeta. Sebbene possa sembrare una visione decisamente fantasiosa, gli scienziati potranno ben presto esaudire questo desiderio grazie ad una scoperta che ha dell’illuminario.
Per capire in termini semplici la questione, basta iniziare dal concetto di ‘abitabilità’. Sono anni che si suppone che in giro per l’universo, potrebbero esserci corpi celesti che possiedono condizioni favorevoli per sostenere la vita, simili a quelle della Terra. Ovviamente, per fare ciò, i candidati devono avere alcuni requisiti, tra cui una temperatura moderata, la presenza di acqua liquida e una composizione atmosferica adeguata. Scientificamente parlando, la zona abitabile, o ‘zona Goldilocks’, è l’area attorno a una stella in cui le temperature permettono l’esistenza di acqua allo stato liquido.
Ora, alcuni sapranno che Elon Musk è da anni che vive nella convinzione di dare vita a Marte, spendendo fior fior di sterline per ricreare l’atmosfera su di esso. Tentativi a parte, la ricerca di pianeti più semplici da ‘adattare’ si concentra su sistemi stellari vicini, come Proxima Centauri e Barnard. I risultati attuali, promettono buone aspettative.
La scoperta di Barnard B e le nuove prospettive di vita extra-terrestre
A ‘soli’ sei anni luce dalla Terra, la stella di Barnard, la più vicina al Sole tra quelle di tipo nana rossa, ospita un esopianeta che ha catturato l’attenzione degli scienziati di tutto il mondo. Questo pianeta, chiamato Barnard B, è stato scoperto grazie alla potente strumentazione del Very Large Telescope dell’ESO, un passo fondamentale nella ricerca di pianeti abitabili. Il motivo è abbastanza semplice.
Perché il pianeta Bernard B potrebbe rappresentare una svolta per la ricerca spaziale
Con una massa pari almeno alla metà di quella di Venere, Barnard B completa la sua orbita in appena tre giorni terrestri, un fatto che ha reso questa scoperta ancora più interessante.
Nonostante le condizioni di Barnard b non siano favorevoli alla vita, la sua vicinanza alla stella e la sua natura rocciosa lo rendono un obiettivo tutto sommato ideale per gli studi sugli esopianeti.
Le osservazioni hanno infatti suggerito che potrebbe esserci spazio per scoprire ulteriori pianeti attorno a questa stella. Sebbene la sua posizione nell’orbita esclusa dalla ‘zona Goldilocks’ lo renda troppo caldo per sostenere acqua liquida, la tecnologia avanzata dei telescopi di nuova generazione, come l’Extremely Large Telescope, potrebbe presto portare a scoperte sorprendenti.
Insomma, per fare le valige c’è ancora tempo, ma questa scoperta ci indica che siamo sulla buona strada per espanderci nel universo, sperando di arricchire e non danneggiare come stiamo facendo con la nostra amata Terra.