Ufficiale Reddito di Cittadinanza, il grande ritorno a sorpresa: Giorgetti ci fa l’enorme regalo | È facilissimo da prendere
A distanza di un anno dalla sua abolizione, il Reddito di Cittadinanza potrebbe tornare: quali sono le novità del 2025.
Tra le misure più chiacchierate e discusse dal governo Meloni, rientra sicuramente il Reddito di Cittadinanza. Le sue lacune sono state criticate in larga scala, sia dai piani alti che dagli stessi cittadini. Eppure l’intento è sempre stato onorevole: combattere la povertà e favorire l’inclusione sociale, garantendo un reddito minimo alle famiglie in difficoltà.
Ricorderemo che il calcolo avveniva sulla base del reddito familiare. Questo, tenendo conto di diversi parametri che includevano i componenti del nucleo, eventuali disabilità, costi abitativi e altri parametri rilevanti.
Questo accade anche oggi con l’attuale Assegno di Inclusione, bensì ci sia qualche differenza sostanziale: sia ieri che oggi, i beneficiari dovevano rispettare obblighi specifici, come accettare offerte di lavoro congrue e partecipare a corsi di aggiornamento o lavori socialmente utili.
La differenza della carta di Inclusione è che questi obblighi sono realmente applicati e per accedere alla misura bisogna avere in famiglia almeno un soggetto minore, con problematiche relative a dipendenze, o over 60. In alternativa c’è il Supporto alla Formazione e il Lavoro, misura ben differente dal vecchio Reddito.
Tra nuove proposte e un ritorno al passato
L’Assegno di Inclusione e il Supporto alla Formazione e Lavoro sono le misure che hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza, ma i risultati non sono ancora quelli sperati. L’Assegno di Inclusione, pensato per famiglie vulnerabili come quelle con anziani, bambini, disabili o persone non autosufficienti, ha avuto un impatto minore di quanto previsto. A giugno 2024, i beneficiari dell’Assegno erano circa 1,7 milioni, un dato ben al di sotto dei 3,5 milioni di beneficiari del Reddito di Cittadinanza nel 2023.
Inoltre, il Supporto alla Formazione e Lavoro ha coinvolto solo una parte ridotta della popolazione, con poche centinaia di migliaia di persone che hanno aderito. Questo dimostra come, nonostante l’intento di favorire l’inclusione e l’occupazione, molte famiglie si trovino ancora senza un adeguato sostegno economico. Da qui l’insistenza di un ritorno alle origini.
La proposta del Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle ha deciso di rilanciare il Reddito di Cittadinanza per il biennio 2025-2026, con una proposta che punta a riportare in vita una misura considerata essenziale per contrastare la povertà.
L’emendamento è stato presentato nella Legge di Bilancio prima di essere entrata in vigore. Tale proposta mirava a rispondere alle lacune lasciate dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto alla Formazione, che non hanno saputo coprire tutte le necessità di chi è in difficoltà.
Il costo previsto per questa misura sarebbe stato di ben 12 miliardi di euro solo per il 2025. Un dato, questo, che riflette l’entità dell’impegno economico per ripristinare un sistema che, secondo i sostenitori, è ancora necessario.
Purtroppo, al momento non è stato accettato, ma ciò non toglie che il Movimento 5 Stelle non sembra intenzionato ad abbandonare l’idea di un ritorno, affiancato dalla popolazione ad oggi ancora in difficoltà economica.