Patente B, se sei pensionato la saluti | Te la levano di colpo
Una nuova normativa ha cambiato le regole per i conducenti, in particolare per coloro che hanno raggiunto l’età pensionabile.
La patente è per qualsiasi conducente un certificato di indipendenza, specialmente per chi deve utilizzare un mezzo in maniera frequente. Un’altra categoria rappresenta coloro che dopo una certa età utilizzano il proprio veicolo per evitare i mezzi di trasporto pubblici e garantirsi comunque la possibilità di spostarsi.
Tuttavia, su questo punto, ci sono pareri controversi: c’è chi è in difesa degli over 70, affermando che non è l’età a determinare i riflessi, bensì lo stato di salute; d’altra parte c’è chi è esclusivamente contrario al rinnovo senza limiti di età.
Di base, l’importante è assicurare la sicurezza stradale sia per i conducenti che per i pedoni, senza dimenticarsi l’importanza che un’auto può avere per chi non riesce più a percorrere lunghe tratte a piedi. Per questo, ad oggi, il rinnovo è possibile anche superati i 68 anni, sebbene non per tutti: alcuni non potranno più farlo, indipendentemente dallo stato di salute.
Stop alla guida dopo la pensione
Ad oggi, in Italia, il rinnovo della patente di guida è regolato da specifiche normative che variano in base all’età del conducente. Superati i 70 anni, il rinnovo è richiesto ogni 3 anni, e ogni 2 anni dopo gli 80 anni. Eppure, in alcuni casi, questo non è possibile.
E non parliamo delle visite mediche, queste non c’entrano. Fino al 2012, i conducenti ultraottantenni erano obbligati a sottoporsi a una visita specialistica presso le Commissioni Mediche Locali per il rinnovo della patente. Tuttavia, a partire da quell’anno, è stato eliminato l’obbligo di visita presso le CML per i conducenti più anziani. Ciò non toglie che si debbano rispettare tutti i requisiti psicofisici.
Eppure, una legge tanto dibattuta vede l’obbligo di cessare la propria patente dopo i 68 anni, o meglio, tramutarla.
Chi dovrà dire addio alla patente dopo 68 anni
Per fortuna, ad oggi, chi guida un auto o una moto può stare tranquillo, nonostante abbia raggiunto l’età pensionabile. Eppure, per le patenti di categoria C e D, che abilitano alla guida di veicoli professionali come camion e autobus, la questione è differente.
Secondo l’articolo 115 del Codice della Strada, i veicoli adibiti al trasporto professionale non possono essere condotti dopo i 68 anni di età del conducente.
La legge stabilisce l’obbligo di cessare la validità della patente di guida dopo i 68 anni, o di declassarla alla categoria B. Questo provvedimento mira a garantire la sicurezza stradale, considerando che con l’avanzare dell’età possono insorgere condizioni fisiche e psicologiche che influenzano la capacità di guida. Ovviamente, le critiche non mancano, specialmente per chi vuole proseguire la sua attività lavorativa anche oltre l’età stabilita.