Inps, addio cartelle esattoriali: non possono chiedere più niente | È ufficiale

cartelle esattoriali

Inps-lagazzettadiviareggio.it (Fonte Canva)

Addio cartelle esattoriali: arriva la notizia che ti svolta la vita. L’Inps non ti può più chiedere niente.

Alzi la mano chi non ha paura delle cartelle esattoriali. Eh sì, questi documenti sono un vero incubo per tantissimi, perché contengono spesso cifre elevatissime da pagare.

Ma cosa sono di preciso? Molto semplicemente, sono atti ufficiali emessi da enti di riscossione, come l’Agenzia delle Entrate, per notificare ai cittadini o alle imprese la necessità di pagare somme dovute allo Stato o ad altri enti pubblici.

Per fortuna adesso c’è una buona notizia: non vi potranno più chiedere le cartelle esattoriali. Niente più debiti con lo Stato, quindi? Non proprio.

La questione  è un po’ complessa, ma c’è un modo per evitare di pagare centinaia se non migliaia di euro alle casse dello Stato. Fate molta attenzione.

L’incubo delle cartelle esattoriali

Quando si riceve una cartella esattoriale c’è poco da fare: bisogna pagare, e anche in fretta. Infatti si hanno 60 giorni per completare il pagamento da quando si riceve la notifica. Potrebbero sembrare molti, ma dipende ovviamente dalla cifra che si deve sborsare: non per tutti è facile racimolare i soldi che si devono allo Stato in due mesi. Per fortuna si può anche scegliere di pagare a rate il debito, ma comunque si tratta di un peso non indifferente.

Per fortuna però c’è un modo per non pagare. Si tratta di un metodo legale che possono applicare tutti, ma che va usato con cautela solo in specifici casi. È possibile infatti dimenticarsi completamente delle cartelle esattoriali e nessuno vi verrà a contestare il mancato pagamento, perché sarete dalla parte della ragione. Prima di disperarvi e correre a pagare i vostri debiti, controllate se riuscite a sfuggire a questo onere.

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Addio cartelle esattoriali-lagazzettadiviareggio.it (Fonte Canva)

Addio ai debiti

Ma quand’è che possiamo evitare di pagare le cartelle esattoriali? Semplice: nel caso in cui le cartelle siano scadute. Ovviamente questo presuppone anche che ci siano degli errori nei documenti, in particolare sulla somma. Le cartelle esattoriali vanno infatti in prescrizione, cioè non sono più efficaci, dopo 3 o 10 anni, a seconda del tipo di debito che il contribuente deve pagare.

Se l’Agenzia ha sbagliato i calcoli ed entro i termini di prescrizione non invia una nuova notifica con la somma corretta, allora il contribuente ha tutto il diritto di richiedere l’annullamento del debito. Chiaramente si tratta di situazioni fortuite, ma è sempre bene controllare ogni centesimo della somma da dover versare: potreste scoprire dei piccoli errori che vi salvano la vita.