“Ho il reflusso”: bastano queste tre parole e al posto di blocco ti mandano via | La nuova legge
Se fermati durante ad un posto di blocco, affermare di avere il reflusso può cambiare l’esito dei controlli: il motivo.
Il nuovo Codice della Strada entrato in vigore nel mese di dicembre sta causando non poche polemiche e argomenti controversi. Alla base di questo rumore c’è sicuramente la decisione di inasprire le pene, specialmente per chi viene sorpreso a guidare in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti.
In effetti, dati alla mano, l’alterazione da queste sostanze alla guida è tutt’ora il motivo principale del numero elevato di incidenti. Un’analisi più dettagliata rivela che il 17,4% delle violazioni al Codice della Strada per guida sotto l’effetto dell’alcol è stato registrato in concomitanza di un incidente stradale, con o senza lesioni.
Per contrastare questa tendenza, il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, ha introdotto sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza. Ad esempio, con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, l’ammenda parte da €800 a €3.200, arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Per quanto questa si riveli una misura necessaria per salvaguardare la vita di conducenti e pedoni, la questione è piuttosto controversa.
Dal farmaco che sfasa il drogometro al reflusso gastrico
Ultimamente, a catturare l’attenzione degli automobilisti è il rischio nell’assunzione di alcuni medicinali.
La preoccupazione principale riguarda i possibili effetti collaterali di farmaci comuni che potrebbero alterare i risultati del drogometro. Alcuni medicinali, infatti, contengono principi attivi o eccipienti che, seppur innocui per la guida, potrebbero far risultare positivo il test per sostanze stupefacenti.
È il caso, ad esempio, di farmaci per il raffreddore, antidolorifici e perfino alcuni sciroppi per la tosse. La confusione che ne deriva non è da sottovalutare, perché le conseguenze sono pesanti: sospensione della patente, sanzioni salatissime e il rischio di vedersi considerati alla stregua di chi guida sotto effetto di droga.
Ma il vero colpo di scena arriva con i casi particolari di patologie mediche, come il reflusso gastrico. Proprio così, il reflusso potrebbe alterare i risultati dell’etilometro, portando a valori fuori norma anche per chi non ha toccato una goccia di alcol.
Reflusso gastrico e alcoltest: cosa sapere
Il reflusso gastroesofageo, in forma grave, può generare una quantità anomala di vapori acidi nell’aria espirata, interferendo così con il corretto funzionamento dell’etilometro. In alcuni casi, questo fenomeno ha portato automobilisti a risultare positivi al test, nonostante fossero completamente sobri. Per questo motivo, dirlo, potrebbe evitare conseguenze importanti.
Tuttavia, è bene sapere che non sempre basta una semplice dichiarazione: se le forze dell’ordine non credessero alle parole del conducente, potrebbero essere più fiscali: per dimostrare la propria patologia (a patto che sia una condizione ricorrente) occorrono accertamenti medici ben documentati.
Questo significa che, in caso di contestazioni, è sempre utile avere con sé una copia della documentazione sanitaria che attesti la presenza di reflusso o altre condizioni mediche che potrebbero influire sui controlli.