Ufficiale pensioni, se soffri di questa malattia puoi prendere questa cifra: ti danno l’assegno anche a te
Molte persone possono accedere alla pensione di invalidità se soffrono di questa malattia, il fatto è che non lo sanno.
Il 2025 sarà ricco di novità, e tra queste rientra la pensione di invalidità. Al centro dei cambiamenti c’è sicuramente l’importo.
Attualmente, l’importo minimo mensile è di 333,33 euro. Con l’aumento previsto, l’importo salirà a circa 338,66 euro o 339,33 euro, a seconda delle specifiche disposizioni legislative.
L’assegno può essere integrato fino a un massimo di 709 euro mensili, qualora il disabile e l’eventuale coniuge non abbiano altri redditi.
Tuttavia, l’importo effettivo dipende da vari fattori, tra cui il grado di invalidità riconosciuto e la situazione reddituale del beneficiario. A definire sia l’accesso che la somma stessa, è la percentuale ottenuta. Ma vediamo nel dettaglio.
Chi può ottenere la pensione di invalidità
Quando si parla di pensione di invalidità civile, è fondamentale comprendere come vengono determinati l’importo e l’accesso a questo sostegno. La pensione non è una somma fissa per tutti, ma dipende dal grado di invalidità riconosciuto. In pratica, l’INPS utilizza un punteggio che va dal 34% al 100%, e il livello di invalidità viene assegnato sulla base di una valutazione medica. A partire da un’invalidità del 74%, si può accedere alla pensione di invalidità civile.
Una volta esaminato come viene determinato l’importo della pensione di invalidità, è utile sapere anche quali sono le malattie specifiche che possono dare accesso a questo sostegno.
Le condizioni di salute per accedere alla pensione di invalidità
Partiamo da un principio fondamentale: la pensione di invalidità civile è un aiuto economico destinato a chi ha un’invalidità permanente che riduce la capacità lavorativa. Per ottenerla bisogna fare domanda all’INPS e sottoporsi a una visita medica che valuterà il grado di invalidità.
Molte malattie danno diritto a questa pensione, ma è importante che siano gravi e compromettano seriamente la capacità di lavorare. Ecco alcune delle principali:
- Malattie neurologiche: come la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer o altre malattie neurodegenerative, che intaccano gravemente il sistema nervoso e le funzioni cognitive.
- Malattie psichiche: condizioni come la schizofrenia o altre patologie psichiatriche gravi, che influiscono sulla capacità di vivere in modo indipendente e di lavorare.
- Malattie muscolari: ad esempio le miopatie, che compromettono la forza muscolare e rendono difficile muoversi o svolgere attività quotidiane.
- Malattie cardiocircolatorie: patologie gravi come l’insufficienza cardiaca che riducono la capacità di svolgere attività fisiche e lavorative.
- Malattie respiratorie: condizioni come la fibrosi polmonare, che compromettono seriamente la respirazione e la qualità della vita.
- Malattie oncologiche: i tumori, soprattutto nelle fasi avanzate, che riducono drasticamente la capacità lavorativa a causa dei trattamenti e degli effetti collaterali.
- Malattie rare: patologie come la fibrosi cistica o la sindrome di Down, che, sebbene meno comuni, comportano limitazioni significative.
Infine, è bene ribadire che la misura dell’importo è determinata dalla gravità della propria condizione. A tal proposito, sta alla commissione medica dell’INPS decidere il grado di invalidità.