Gerry Scotti, il quadro clinico è dei peggiori: “Fegato, reni e pancreas coinvolti” | D’urgenza in terapia intensiva

Gerry Scotti

Gerry Scotti - lagazzettadiviareggio.it

Un’esperienza drammatica ha fatto degenerare il quadro clinico di Gerry Scotti, portandolo al ricovero in ospedale.

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Gerry Scotti sta vivendo una seconda giovinezza in televisione grazie al successo clamoroso di Io Canto Generation, il programma che conduce su Canale 5 e che, dal suo ri-debutto a ottobre 2024, ha conquistato il pubblico con 24 giovani talenti tra i 10 e i 15 anni.

Questo ritorno in scena ha fatto parlare molto, anche grazie alla presenza di giudici di calibro come Orietta Berti, Al Bano, Iva Zanicchi e Rovazzi, ma il volto storico del programma resta sempre lui, Gerry. Con il suo carisma e la sua esperienza, ha dimostrato di saper creare una connessione immediata con il pubblico, risultando sempre naturale e coinvolgente. E a proposito di Io Canto, le voci parlano già di una possibile versione del programma dedicata agli adulti, ma questa è una storia che ancora deve essere scritta.

Tornando allo storico conduttore, dietro il suo sorriso e la sua verve televisiva, Gerry Scotti ha sempre avuto una vita privata che ha cercato di proteggere dal clamore mediatico.

Gerry Scotti, una vita privata lontano dai riflettori

Fuori dalle vesti di conduttore, Gerry ha vissuto una vita ricca, anche in campo personale. In passato, ha avuto due matrimoni: il primo con la sua ex moglie, la giornalista e conduttrice Patrizia Rossetti, con la quale ha avuto il suo unico figlio, Edoardo, e il secondo con la sua attuale compagna, da cui non si separa mai. Con la sua famiglia ha sempre cercato di mantenere un equilibrio, rivelando però più volte che la sua priorità è sempre stata e continua a essere il benessere di suo figlio, al quale dedica molta attenzione.

La stessa attenzione che hanno avuto i medici nei suoi confronti quando la sua vita la sua vita è stata messa a rischio da una grave malattia.

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Gerry Scotti
Gerry Scotti – lagazzettadiviareggio.it

Una vita appesa ad un filo

Fino a qualche anno fa, Gerry Scotti godeva di una salute invidiabile, ma il suo quadro clinico è cambiato drammaticamente quando è stato colpito dal coronavirus. Nel 2020, la malattia lo ha costretto a un ricovero d’urgenza, e ciò che è accaduto in quel periodo ha segnato un capitolo molto difficile della sua vita.

Durante il ricovero, il conduttore ha dovuto affrontare una situazione sanitaria estremamente complessa. Come ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, il suo quadro clinico è stato tra i peggiori: “Quando mi hanno detto che mi ricoveravano sono diventato verde, ho sudato freddo. Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza”.

Il suo corpo era in difficoltà, con fegato, reni e pancreas compromessi, ma nonostante la gravità della situazione, non ha mai dovuto entrare in terapia intensiva, sebbene fosse in una zona critica, un’“anticamera” dove ha avuto modo di osservare altre persone intubate, una visione che ha segnato profondamente il suo spirito: “Pregavo per loro invece che pregare per me”.

Quella notte, Gerry rivisse un’esperienza di paura e solitudine, sentendosi per la prima volta davvero vulnerabile. “Mi è sembrato improvvisamente di essere al di là del Muro di Berlino. In un attimo ho rivissuto i sei mesi di paura, terrore, precauzione, speranza che stiamo vivendo tutti. Perché proprio a me?” Nonostante il momento di difficoltà, Gerry ha mostrato una resilienza incredibile, uscendo dall’ospedale dopo dieci giorni di ricovero e riprendendo in mano la sua vita.

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