Addio NASPI: da questa data non verrà più erogata: non ne hai più diritto | L’ultima gabbata dello stato
Con l’addio al NASPI si segna la fine di un’era. Da oggi, milioni di italiani potrebbero trovarsi improvvisamente senza un sostegno economico.
Mentre la crisi economica morde sempre più forte, lo Stato decide di togliere un’ancora di salvezza a chi ha già perso il lavoro.
La NASPI, un sostegno fondamentale per milioni di italiani, rischia di svanire nel nulla. Il governo ha deciso infatti di sospendere l’erogazione della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI).
Una scelta drastica che rischia di mettere in ginocchio intere famiglie dall’oggi al domani e che lascia nel panico chi ha perso il lavoro e sta cercando attivamente una nuova occupazione.
Un duro colpo
La NASPI ha rappresentato fino ad ora un vero e proprio salvavita per chi si trova improvvisamente senza lavoro. Questa prestazione, erogata dall’INPS, garantisce un sostegno economico fondamentale per superare un momento difficile. Per averne diritto, è sufficiente presentare domanda entro 68 giorni dalla perdita del posto di lavoro. La domanda per la NASPI deve essere presentata esclusivamente per via telematica, tramite il sito web dell’INPS, entro otto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Per accedere al servizio sono necessarie le credenziali SPID, CIE o CNS. Possono richiedere la NASPI i dipendenti del settore privato, sia part-time che full-time, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative, gli artisti con un contratto di lavoro subordinato e i dipendenti pubblici con contratti a tempo determinato. Unico requisito comune: la perdita involontaria del posto di lavoro.
La caratteristica fondamentale per accedere alla NASPI è la perdita involontaria del posto di lavoro. Chi si dimette volontariamente, anche per motivi legittimi, non può beneficiare di questa prestazione perché la cessazione del rapporto di lavoro dipende da una sua scelta. Ma le cose stanno cambiando e molte altre persone non potranno più richiedere la NASPI.
Alcuni cambaimenti
Stando alle regole seguite finora solo chi ha perso in modo involontario il suo posto di lavoro poteva far richiesta per la NASPI, ma dal prossimo anno si avrà una deroga per le dimissioni per giusta causa, le dimissioni cioè determinate da comportamenti del datore di lavoro che rendono insostenibile per il lavoratore.
Quindi se sei stato vittima di mobbing (quando i comportamenti del datore di lavoro che rendono insostenibile per il lavoratore svolgere le normali attività) o sei stato trasferito troppo lontano, sarai contento di sapere che in questi casi puoi dimetterti e avere diritto alla NASPI. Nel caso del trasferimento, potrai fare richiesta se la sede che ti è stata assegnata è superiore a 50 chilometri dalla propria residenza o per raggiungere il posto di lavoro sono necessari più di 80 minuti con il trasporto pubblico.